Barcellona-Bayern 2-8. Lisbonazo!

Barcellona-Bayern 2-8. Lisbonazo!

Barcellona-Bayern 2-8. Si fa fatica a scriverlo e anche a leggerlo. Difficile trovare le parole per commentare una disfatta epocale di tali proporzioni in un quarto di finale di Champions. Per di più quando la protagonista è una delle squadre più titolate d’Europa. E annovera tra le sue fila il calciatore più forte del mondo.

A tutti torna in mente il famoso Mineirazo, la clamorosa disfatta del Brasile a Belo Horizonte dove perse la finale (in casa) soccombendo a una Germania (ancora loro) per ben 7-1! Non si può sbagliare quindi chiamando questa nuova debacle epocale Lisbonazo.

C’era tanta attesa per Barcellona-Bayern e non era difficile indicare i bavaresi come favoriti. Oggettivamente il Barça è apparso davvero poca cosa di fronte ai teutonici. Una prima frazione di gara forse apparentemente equilibrata ma dove qualcosa scricchiolava forte. Difatti il parziale si chiude con un 4-1 per i bavaresi. Da lì in poi è stata solo una discesa verso gli abissi.

Il Barça mai in partita, nonostante lo squillo di Suarez che regala un bel gol, per il resto è totalmente in bambola e in balia dei tedeschi che entrano e giocano nell’area dei catalani come e quando gli piace. Nonostante il punteggio da capogiro, il Bayern non smette di giocare un solo minuto, e continua a produrre occasioni e gioco.

Una lezioncina non da poco questa per difensivisti e catenacciari del mondo che si chiudono dietro sull’uno a zero. Gli spagnoli sembrano irriconoscibili, una pallida ombra della squadra meravigliosa che fu, capace di macinare gioco e tritare ogni avversario. Probabilmente è la fine di un ciclo, un ciclo che però si è lasciato ridurre in cenere quando forse c’era da agire un po’ prima.

Lo stesso Messi, è apparso come non mai fuori dalla partita. Il Barça dovrà ripartire da questo disastro, difficile capire esattamente come, c’è già chi grida alla rivoluzione totale, tutti via intoccabili inclusi. Probabilmente non accadrà nulla di tutto questo, ma è probabile che parecchie teste salteranno, a partire dall’allenatore Quique Setién fino ai dirigenti, si parla di Abidal e Planes.

Si vocifera già di nomi, la bandiera Xavi, Patrick Kluivert, Massimiliano Allegri o Pochettino. Chiunque sarà il nuovo coach dovrà raccogliere le briciole per ricostruire un team. Al presidente Bartomeu i mezzi non mancano certo.