Il Guardian boccia Pirlo

Il Guardian boccia Pirlo

Il celebre quotidiano britannico, The Guardian, stronca senza mezze misure la scelta di Pirlo come nuovo allenatore della Juventus. E lo fa con una delle sue firme più prestigiose, Jonathan Wilson.

Un estratto delle sue parole sul numero di oggi, iniziando dalla ricostruzione ironica di un ipotetico dialogo tra Pirlo e Agnelli per il conferimento dell’incarico:

«E quali sono esattamente le sue referenze per essere allenatore della Juventus, mister Pirlo?»
«Ho giocato 119 partite di campionato per il club e ho vinto quattro scudetti»
«Capisco. E da allenatore?»
«Lo scorso agosto mi sono iscritto per prendere il patentino»
«Wow. Qualche esperienza rilevante?»
«Sono l’allenatore della Juventus Under 23»
«Grande. E da quanto tempo?»
«Nove giorni»
«E i risultati sono buoni?»
«Non abbiamo ancora giocato nessuna partita»
«Ma le sessioni di allenamento stanno andando bene?»
«Beh, sono andato a guardare gli under 19 giocare Monza la scorsa settimana»
«Eccellente. Il lavoro è suo».

Il mondo dei top-club a volte sembra davvero molto strano. Il calcio è un’industria ossessionata dal denaro e dallo status eppure una società che ricava 400 milioni di sterline annui, nomina allenatore un signore con zero esperienza. L’idea di Andrea Pirlo allenatore della Juventus è seducente (…). Ma è un azzardo, un qualcosa di grottesco dal punto di vista commerciale.

Ma Guardiola a Barcellona è stato un esempio unico di un allenatore che era l’incarnazione del proprio club. Era un prodotto di quel club. Utilizzava un linguaggio religioso ma era un calciatore molto intelligente che aveva trascorso gli ultimi anni della sua carriera preparandosi ad essere un allenatore: lavorando in Messico con il proprio guru Juanma Lillo, ora suo assistente al City; e viaggiando per il mondo per parlare con i grandi allenatori.

Ma il problema – scrive – non è Pirlo, è la Juventus. È il loro terzo grande gioco d’azzardo in due anni. Il primo è stato l’acquisto di Cristiano Ronaldo acquistato a 33 anni con uno stipendio annuale di 31 milioni di euro. Il secondo è stato il licenziamento di Allegri nonostante cinque successivi titoli di campionato e la conseguente nomina di Maurizio Sarri (…). Visto che la Juve apparentemente vuole due cose incompatibili (bel gioco e Ronaldo) per qualsiasi allenatore, perché non rivolgersi a un allenatore che non esiste ancora? In particolare quando quell’allenatore è elegante e appetibile dal punto di vista commerciale.

Pirlo può essere un grande successo ma se lo sarà, certamente non sarà stato merito della pianificazione. Pirlo può essere un capriccio romantico o il sogno di un allentaore-brand ma di certo non è una decisione razionale.