In 12 mesi nella stagione passata è stato alquanto difficile, se non faticoso, trovare tracce di Sarri nel gioco della Juventus. Ad Andrea Pirlo sono bastate poche settimane per dare una forma, seppur ancora embrionale, alla sua Juventus.
Partita molto ben giocata dalla Juventus, che appare viva e vogliosa. Recuperi palla, fraseggi veloci e verticalizzazioni. A Dejan Kulusevski basta tirare per la prima volta per mettere a segno un gran gol in stile biliardo, nel primo tempo.
La Juve pare galvanizzata dal gol e continua a macinare gioco e costruire occasioni, Ronaldo coglie una traversa e spedisce di poco al lato due palloni davvero ghiotti. In mezzo al campo c’è un 22enne americano (sì, vero) che legna con precisione tedesca. Mentre dietro un ritrovato Chiellini e un sorprendente Danilo non lasciano sbavature, insieme a Bonucci a completare il reparto.
Il giovanissimo Frabotta preferito a De Sciglio, si fa notare. Si va negli spogliatoi in vantaggio e nella ripresa la Samp schiera subito Quagliarella. Ma il copione non cambia poi granché, e i ritmi calano comprensibilmente. Bonucci va a segno e chiude il conto in una mischia in area, ma c’è il tempo per far fare bella figura a Szcesny che fa una delle sue parate con disinvoltura. Infine il solito Ronaldo timbra il cartellino, meritatamente visti gli sforzi profusi in tutta la gara.
3-0 per l’esordio di Pirlo. E di McKennie. E Frabotta, Kulusevski. E Danilo terzo centrale. Okay era la Samp, okay è la prima di campionato, okay manca un centravanti e c’è da fare ancora mercato, ma pur con tutti gli okay che si vogliano considerare, questa Juve profuma già del suo Mister. In panca, c’erano Bentancur e Arthur, (Demiral e De Sciglio entrano nel secondo tempo) e deve ancora rientrare un certo Paulo Dybala. Di più, non si poteva chiedere.
Grazie Maestro.