La Juve scende in campo all’Olimpico con una formazione alquanto difficile da decifrare. Alcuni giocatori palesemente fuori ruolo, Cuadrado a sinistra e Kulusevski esterno a tutta fascia su tutti, e Morata titolare.
Il primo tempo è di sarriana memoria, una brutta Juve non trova mai le distanze mentre la Roma pare molto ben schierata in campo. La manovra è lenta e prevedibile, non ci sono sussulti. Poi il gesto fuori controllo in area di Rabiot, fino a quel punto non male in verità, regala il rigore netto alla Roma, trasformato da Veretout.
Poco dopo a campi ribaltati avviene la stessa cosa, e Ronaldo riporta la Juve in pari dal dischetto. C’è ancora una manciata di secondi da giocare prima del riposo, e la Juventus riesce a prendere un gol sciagurato su un contropiede molto ben gestito dalla Roma in superiorità numerica eclatante. 2-1 e tutti sotto la doccia.
Nella ripresa ci si aspetta che cambi qualcosa, ma non succede niente, eccetto che Rabiot inizia a sfidare l’arbitro a suon di falli, per poi riuscire a farsi espellere. A tratti, ma solo a tratti, la Juventus sembra volerci riprovare sul serio, anche in inferiorità numerica. Morata non ne fa una giusta.
La presenza del marziano CR7 riporta la Juve in pari grazie al solito ma sempre incredibile volo ad alta quota del portoghese. Una girandola di cambi (finalmente si direbbe) ridisegna il centrocampo con Arthur e Bentancur (fuori McKennie, Ramsey, Morata, Kulusevski e Morata) con Costa e Frabotta sulle fasce. Il brasiliano con la maglia numero 5 pare di un altro pianeta, e anche il ragazzo entra col piglio giusto.
Il pari sembra andar bene a tutti a un certo punto, e così si va negli spogliatoi. Buona la prima, un po’ meno la seconda, e questo ci può stare benissimo. Però, davvero non abbiamo compreso le scelte del Maestro, sia a inizio gara che alcune in corsa, sostituzioni tardive e disposizione in campo non rivista (Rabiot era da sostituire ben prima di una espulsione annunciata, tanto per fare un esempio).
Un punto all’Olimpico che si rivela prezioso. Alla prossima.