Juventus-Inter, crocevia della stagione?

Juventus-Inter, crocevia della stagione?

Tra poche giornate si concluderà il girone d’andata, quindi per la Juventus, come per tutti, è tempo di bilanci.

Nell’attesa che il calciomercato ci regali qualche risposta alle lacune della rosa che qui come altrove vengono sottolineate ormai da tempo immemore, e con un po’ d’anticipo rispetto alla chiusura vera e propria del girone d’andata, pensiamo sia d’obbligo fare una riflessione già adesso, quando la Juventus si trova nel pieno di quel mini-ciclo di partite che in molti ritengono ci diranno la verità su chi e cosa siamo in questo 2021.

Mercoledì prossimo c’è la gara contro il Genoa in Coppa Italia, e doemenica la Juventus andrà a Milano, San Siro, per affrontare l’Inter che al momento è avanti di 4 lunghezze, sebbene la Juventus ha una partita in meno grazie al Coni. Il ciclo iniziato nel 2021 ha visto i bianconeri contro l’Udinese, vincere e convincere. Poi il Milan capolista, anche in questo caso vittoria netta e convincente. L’ultima col Sassuolo è quella che desta più sospetti. Al netto dei 3 punti fondamentali conquistati sul campo, sono tornati a galla tanti vecchi mostri, la fragilità difensiva e le intermittenze della squadra, la fatica a trovare gioco e conclusioni.

Anche se va detto che l’avversario era tra quelli più in forma in serie A, è difficile non notare che il Milan non era certo da meno, tuttavia in quel caso la squadra ha offerto una prestazione molto più convincente. I ragazzi di Pirlo sono cresciuti nel secondo tempo e alla fine hanno piegato l’ottimo Sassuolo per 3 a 1, ma il punteggio abbastanza rotondo è in parte ingannevole. Lo stesso De Zerbi, che è uomo di poche parole ma di grande onestà, ha dichiarato che a un certo punto della gara sull’1-1 ha pensato di andare anche a vincerla.

Ed è vero che sembrava tutto possibile, persino che il Sassuolo in 10 uomini potesse fare un gol gettando la Juventus in un baratro. Quello che spaventa di più è la disarmante facilità con cui gli avversari fanno sistematicamente gol. La Juventus quest’anno ha collezionato solo tre clean-sheets in Serie A, un dato abbastanza allarmante. Ma quella che è diventata una certezza è l’amnesia collettiva che colpisce la squadra dopo il vantaggio.

È qualcosa che ormai si ripete da tempo e un po’ stupisce il fatto che non sia trovato un correttivo efficace. Questo è spesso il motivo che trascina le partite della Juventus in un vortice ansiogeno nel quale sembra tutto possa accadere, inclusa la possibilità di perdere con avversarie sulla carta abbordabili. Ripercorrendo l’intero cammino dei bianconeri, è fin troppo semplice constatare quanta fatica abbia fatto la squadra e il suo giovane allenatore esordiente. La famosa girandola di pareggi contro le piccole e l’alternanza a volte imbarazzante tra gare buone e altre inguardabili.

Col passare delle settimane, si sono visti dei passi in avanti, a partire dal derby di Torino che si ricorderà per la vittoria strappata nel recupero con una prestazione più rabbiosa che ordinata, ma anche per il peggior primo tempo della stagione, e forse del secolo. Da quel momento in poi sembrava qualcosa fosse cambiato, ma poi il black out con la Fiorentina ha di nuovo, per l’ennesima volta, azzerato tutto. Il 2021 è cominciato allo stesso modo, fin qui tre vittorie consecutive (per la prima volta quest’anno, sembra assurdo ma è così), e adesso il crocevia stagionale contro l’avversaria storica.

Siamo di fronte a una squadra che avanza a corrente alternata, sfoderando prestazioni talvolta ottime, in qualche caso vicine al capolavoro (si pensi al Barça al Camp Nou) e altre che vanno dal mediocre all’orribile. La sensazione è che la squadra sia capace di essere forte, ma non sempre ci riesca. Sarebbe impossibile altrimenti comprendere come una squadra mediocre possa in alcune occasioni diventare monumentale contro avversari di prima fascia. Pertanto, va necessariamente trovata continuità, altrimenti la stagione potrebbe compromettersi.

I dati incoraggianti riguardano l’inserimento dei nuovi e giovanissimi acquisti. Chi scrive non è mai stato un estimatore di Chiesa, ma oggi è innegabile la sua crescita e la sua qualità, che potrà risultare determinante. Stessa cosa dicasi di McKennie, arrivato in sordina e oggi tra i migliori della intera rosa. Luci ed ombre per il talentuosissimo Kulusevski, che però pare stia trovando anche lui la quadratura del cerchio. È anche probabile che la continuità di prestazioni e risultati che serve imprescindibilmente a questa squadra se vorrà competere fino alla fine, passi anche proprio dall’inserimento e rendimento di questi giovani.

Adesso arriva l’Inter, e checché se ne dica, il campionato è lungo e altre amenità, è già una sfida decisiva. Decisiva perché quest’anno gli scontri diretti saranno più che mai fondamentali e decisiva per gettare le fondamenta di un novo cammino. Se la Juventus dovesse vincere, andrà a 1 solo punto di distacco dalla diretta avversaria, mentre punti di distacco dalla vetta potrebbero rimanere 7 (e verosimilmente andrà cosi dato che il Milan affronterà il malconcio Cagliari). Poi c’è la questione della gara da recuperare contro il Napoli. In caso di vittoria la Juve accorcerebbe a -4 dalla vetta, -6 in caso di pareggio.

Questi sono numeri sui quali è possibile immaginare una ricostruzione e un nuovo cammino nel girone di ritorno. Viceversa, a -10 dalla vetta le cose si complicherebbero non poco, soprattuto dal punto di vista psicologico. Pertanto pensiamo che sia più che mai necessario battere l’Inter e sfoderare una prestazione degna delle migliori della stagione. Un altro tonfo invece ci spedirebbe dritti nel pantano della classifica e in un grande caos psicologico. Quindi ci auguriamo tutti di vedere quella Juve in campo, e anche che Pirlo possa recuperare i suoi uomini migliori. Poi, sapremo chi siamo, e dove stiamo andando.