Pagellone del girone d’andata

Siamo arrivati al giro di boa, alla metà esatta del percorso. Le nostre valutazioni sul rendimento dei giocatori della Juventus in questa prima parte della stagione.

Szceszny 7: qualche momento di poca lucidità, ma nel complesso il portiere polacco ha fatto bene, in alcuni casi anche cavandoci da situazioni difficili. Il titolare è sempre lui.

Buffon 7: il vecchio leone Gigi è stato chiamato in causa diverse volte, e non ha mai sfigurato. Resta la prestazione di Barcellona come esempio perfetto.

Pinsoglio 9: mai visto tra i pali, ma il suo show in panchina e sui social merita una valutazione. Uomo-spogliatoio.

Bonucci 5,5: ha alternato buone prestazioni, con qualche piccola punta di eccellenza, a serate così disastrose che dimenticarcele è la cosa migliore che si possa fare, vedi Fiorentina e Inter. Resta un buon difensore con la palla tra i piedi, senza non è affidabilissimo, e molto dipende dal compagno che ha accanto.

Chiellini 6: uno scampolo di presenze causa infortuni ed età avanzata. Nell’ultimo tratto, complici le assenze dei compagni, viene impiegato spesso, e spesso se la cava.

Demiral 5,5: da uno come lui ci si aspetta molto, come Bonucci ha alternato buone prestazioni con altre mediocri. Un po’ poco per farsi venire mal di pancia su un presunto scarso impiego, anche perché pure lui ci ha messo del suo con continui stop per infortunio. Ancora tutto da valutare, ma in questa stagione si capirà di che pasta è fatto e se val la pena o meno investirlo del ruolo di stopper del futuro.

de Ligt 7,5: il migliore del reparto in assoluto, ogni volta che è in campo dimostra perché è costato 80 milioni. Sarebbe il titolare inamovibile, purtroppo l’operazione alla spalla prima, e il Covid dopo, hanno privato la Juventus del suo miglior difensore. Con lui la difesa gioca alta e gioca bene. Giovanissimo ma già campione.

Dragusin 6: chiamato in causa in un paio di occasioni, il roccioso difensore rumeno non sfigura, e lascia intendere che il suo futuro può essere interessante. Le voci sul suo rinnovo che continua a non arrivare, e il conseguente rischio di perderlo a zero, sembrano preoccupanti proprio alla luce di quanto si è visto. C’è da augurarsi che la situazione si risolva al più presto.

Cuadrado 7,5: il Panita è l’uomo in più di questa squadra. Le sue scorribande sulla fascia destra sono state per lungo tempo il solo e unico modo per saltare l’uomo, aggiungere rapidità e imprevedibilità alla manovra, e soprattuto rifornire di assist gli attaccanti. Cresce sempre di più in fase difensiva dove è diventato prezioso e indispensabile. Quando pasticcia o è impreciso, lo perdoniamo sempre.

Danilo 7: la rivelazione di questa stagione è lui. Nel ruolo di terzo centrale e/o terzino bloccato, si trova perfettamente, non spinge mai come Cuadrado, ma quando sale si vede tutta la sua qualità tecnica. Bene, e anche benissimo, come difensore puro, ogni tanto qualche sbavatura, ma complessivamente essercelo ritrovato in squadra in questa stagione è stata una manna dal cielo. È diventato una pedina fondamentale.

Frabotta 5: dalla serie C alla Juventus non è facile, e lui ce la mette sempre tutta. Incolpevole bersaglio di critiche, che andrebbero rivolte a chi lo ha messo lì, si vede che è un giocatore di categoria inferiore. Con la volontà che ci mette arriva dove può, lo sforzo è da premiare, ed è impossibile chiedere di più.

Alex Sandro 5: dopo la cura Allegri la freccia verdeoro era scomparsa per lasciare posto a un buon difensore, anche se con qualche distrazione di troppo. Poi c’è stato Sarri e ora Pirlo. Ma lui a causa degli infortuni e del Covid, il campo lo ha visto poco e nulla. Per quel che si è visto, sembrava in crescita e si rivedeva persino nella trequarti avversaria. Lo scopriremo (forse) nel girone di ritorno.

Rabiot 4,5: è tornato magicamente quello della prima parte della stagione passata, un oggetto misterioso, indecifrabile, ma certamente inutile alla causa. Vedremo se nella seconda parte, come già fatto l’anno passato, ci sarà una nuova metamorfosi da anatroccolo in cigno. Ad ogni modo, di ulteriori giocatori che fanno mezze stagioni e altalene continue, non se ne sentiva proprio il bisogno.

Bentancur 5: è un buon giocatore, non un fenomeno come in molti si erano illusi fosse, nemmeno un brocco come spesso lui stesso lascia pensare dopo prestazioni da horror. Se messo nelle condizioni, è un un giocatore che fa il suo, bravo soprattutto nelle coperture preventive. Il vizio del giallo è qualcosa con cui prima o poi dovrà fare i conti. Le cose migliori le fa quando ha due compagni di reparto (Arthur e McKennie).

Arthur 6: difficile dare una valutazione onesta su di lui. Impiegato molto poco da Pirlo, spesso ha fornito prestazioni ottime, dando equilibrio e tanta qualità al centrocampo. Una sicurezza con la palla al piede, si dice non verticalizzi mai, nelle ultime uscite lo ha fatto e anche bene. È vero che è apparso ogni tanto un po’ fuori dal fulcro, ma come per Bentancur c’è da capire come metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio, e probabilmente merita più chances di mettersi in mostra per poter trovare la sua dimensione.

Ramsey 5: sì, ha fatto qualche gara davvero di buon livello, ma per il resto appare davvero come un giocatore sul viale del tramonto, se non tramontato. La qualità la conosciamo, ma ha spesso difficoltà a metterla in mostra, e fin qui le luci sono uguali o minori delle ombre. Giocasse sempre come la notte del Camp Nou sarebbe perfetto, ma questo forse possiamo dirlo di tutta la squadra. Ad oggi, il suo ingaggio con paga da imperatore non è stato un buon affare.

McKennie 7,5: probabilmente il miglior centrocampista di questa Juventus, arrivato con scetticismo in prestito con riscatto a 20 milioni, e un passaporto americano. Jolly di centrocampo, trequartista, interno, largo a destra o largo a sinistra, mette dinamismo, capacità di inserimento, gioco di prima, recupero palla, assist e gol. Queste le sue caratteristiche che lo hanno spesso fatto brillare con la maglia della Juventus. Tra i pochi a fare quasi sempre la cosa giusta, dovrebbe essere un titolare fisso.

Chiesa 6,5: anche lui arriva circondato da scetticismo, noi per primi, soprattuto per le cifre e l’opportunità dell’affare più che per la qualità del ragazzo. Invece si mette di impegno e cresce. Punta, salta l’uomo, serve i compagni o va al tiro. Continua talvolta ad essere ingenuo e incaponirsi nelle strade senza uscita, e a giocare con la testa bassa, ma pare stia seriamente migliorando, anche in fase realizzativa. Qualche gara giocata da vero campioncino, lascia ben sperare.

Kulusevski 6: l’altalena che contraddistingue questa squadra e le prestazioni, ha afflitto più che mai anche il giovanissimo svedese. Partito benissimo, poi eclissato e involuto, poi ancora brillante. Il talento di sicuro c’è, ed è anche tanto e cristallino, forse qualche esperimento di troppo sulla sua posizione lo ha penalizzato. Pecca di scarsa lucidità nell’ultima scelta, come anche di eccessi di altruismo, ma chiude questa prima parte di stagione in crescendo e mostrando le cose migliori.

Bernardeschi 4,5: sembra di sparare sulla Croce Rossa, come con Frabotta. Per quanto si sia vista una crescita in termini di impegno e volontà, per quanto qualche rarissimo spezzone di partita lo abbia fatto decentemente, non si può non prendere atto definitivamente della qualità di categoria inferiore. Non è un calciatore che può vestire questa maglia, e i continui tentativi di rilancio e cambi ruolo sono accanimento terapeutico. Cederlo non è solo la cosa migliore per la Juventus, ma probabilmente anche per lui, che però pare non capirlo e si mette di traverso in ogni occasione.

Dybala 4,5: l’eterno incompiuto Paulino, quanta fatica! Per lui l’altalena va avanti da quando è alla Juventus, ormai 6 anni, tra periodi d’oro e periodi neri. Giocatore probabilmente fragile emotivamente e privo di una personalità forte, schiavo del suo stesso rendimento e delle proprie paturnie. Causa infortuni inizia in ritardo, sembra non sia più capace di giocare a calcio, poi quando comincia a dare timidi segnali di ripresa, si fa ancora male. Quindi, quale versione di Dybala tornerà dopo questo ennesimo stop, è un mistero. Fosse la migliore, ne saremmo tutti lieti perché ce n’è un gran bisogno.

Ronaldo 6,5: una prima parte di stagione condita da un gran numero di gol (capocannoniere in Serie A con 15 reti, 20 totali in tutte le competizioni), anche pesanti e decisivi. Ma finisce in calo, perdendosi per strada e mettendo in campo prestazioni a volte davvero orrende. Errori tecnici, scelte sbagliate, egoismo, fuori dal gioco. Ci auguriamo tutti ritorni preso in forma smagliante, perché quando lo è stato, si è visto quanto fondamentale sia.

Morata 7: 12 gol fino a qui, numeri vicini a quello che di solito è il suo dato stagionale. Capo cannoniere di Champions, e spesso decisivo in serie A, lo spagnolo è tornato in grande spolvero, finendo per essere indispensabile. Gioca da perfetto centravanti, protegge palla, fa salire la squadra, occupa l’area, attacca gli spazi, libera i compagni. Insomma, tutto il repertorio. Dopo l’infortunio è sembrato in leggero calo, ma nel complesso un girone da incorniciare.

Pirlo 5,5: inizia facendo esperimenti anche stravaganti che a volte sfiorano la follia, poi trova una quadra con il 4-4-2 ibrido. Questo punto (la difesa a 3 in fase di possesso e a 4 in fase di non possesso) sembra dare più svantaggi che benefici, eppure lui insiste su questa strada. Come insiste su un centrocampo a due. La squadra è sempre apparsa vulnerabile in difesa, e poco pungente in attacco, con un possesso palla sterile. Nelle prestazioni migliori si è visto il potenziale, ma sono stati episodi, e probabilmente per far bene in un sistema così cervellotico, occorre molto tempo e interpreti perfetti, ma lui non ha né l’una né l’altra cosa. Infine sui tristemente famosi cali di tensione che portano a subire gol nel caso migliore, e a intere prestazioni orribili in quello peggiore, anche lui ha molte responsabilità.

Agnelli, Nedved, Paratici, Cherubini 4,5: già scegliere Pirlo (per chi scrive un mito, ma un esordiente assoluto) per la panchina della Juventus è un azzardo che una squadra come la Juve non può permettersi, ancor più nell’anno del decimo in palio. Dopodiché, pur riconoscendo un buon lavoro svolto nell’ottica di ringiovanire una rosa che era la più vecchia d’Europa, è difficile passare oltre sul fatto che non si è mai tentato di porre rimedio alle gravi lacune che la rosa già un anno fa aveva palesato, al fine di dare all’esordiente per lo meno una rosa completa. Invece un terzino sinistro, un centrocampista che manca ancora all’appello (complice la fine preannunciata che avrebbe fatto Khedira) e due soli attaccanti (tre con Dybala che staziona per il 90% del suo tempo a centrocampo). Adesso più che mai queste scelte scellerate si notano tutte. Sperando non siano decisive per il prosieguo della stagione.