Una Juventus molto ordinata e corta ha portato a casa i 3 punti in questa difficile trasferta. Pirlo ha messo il solito 4-4-2 che stavolta ha chiuso molto bene tutti gli spazi. La Sampdoria ha cercato di giocare sulle fasce, come da sua caratteristica (coinvolgimento del 39% a sinistra e del 37% a destra), con molti cross, nel secondo tempo con la squadra di casa che ha alzato il baricentro sono stati ben 16.
La fase difensiva
Nel secondo tempo la Juventus si è infatti abbassata, faticando nell’uscita e nel possesso, ma l’attenzione non è mai calata. I bianconeri hanno ben protetto l’area, senza di fatto correre grandi rischi. L’occasione di Quagliarella col salvataggio di Chiellini è stata sostanzialmente l’unica chiara occasione da gol per la Samp.
La Sampdoria solitamente concede agli avversari il palleggio, per poi aggredire tentando il recupero palla e dare il via alle transizioni positive, allargando il gioco sulle fasce. Samp che è anche prima in Serie A per numero di pressing effettuato nella trequarti avversaria (con 38.8 ogni 90 minuti) mostrando quindi una certa adattabilità rispetto al tipo di avversario che si trova ad affrontare. È qui che la Juve ha saputo fare la differenza, coi giocatori sempre reattivi e precisi nello scivolare in orizzontale, restando corti. Chiesa e McKennie sono stati fondamentali nel supporto di Danilo e Cuadrado, raddoppiando in tutte le situazioni di pericolo. Fondamentale è stato il lavoro svolto da Chiellini che ha preso praticamente tutte le palle alte, di fatto neutralizzando ogni possibile cross che grazie a lui non è diventato una occasione da rete.
Il centrocampo
È nel primo tempo in cui la Juve ha dominato (come col Bologna), in cui si è potuto apprezzare il buon lavoro dei centrocampisti. McKennie, pur brillando meno del solito in attacco, è stato però il massimo recuperatore di palloni (4 intercetti e 6 tackle vinti). Di nuovo, il doppio-play è stata una chiave di volta. Grazie all’ottimo e rapido giro palla, che coinvolgeva anche tutti i 4 difensori, la Juve riusciva a trovare uno tra Arthur e Bentancur libero con continuità. I due sono stati i giocatori con più passaggi compiuti, dando qualità e velocità alla circolazione del pallone. L’uruguaiano è apparso in crescita, con tante verticalizzazioni e cambi di gioco (sono 12 i passaggi lunghi riusciti), in questo modo ha aiutato la squadra a spostare la struttura difensiva avversaria da una parte all’altra del campo, e questo ha consentito di trovare e servire Chiesa in corsa, sul loro lato debole.
In conclusione, ulteriori passi in avanti, considerato soprattuto che la Juventus è spesso andata in difficoltà in passato contro squadre ben serrate come la Sampdoria. Il dato negativo è il numero di gol rispetto alle occasioni create. La Juventus ha infatti trovato il raddoppio solo nel finale di gara, mantenendo aperta una partita che poteva chiudere nei primi 45′.

