Le sette fatiche della Juventus

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Ercole ne affrontò dodici, e vinse. Ma era figlio di Giove e Alcmena, e fu nutrito con il latte di Giunone. La Juventus no, però almeno sette potrebbe farle. Sette gare (più una) da vincere a tutti i costi. Sette gare per capire chi siamo. E dove stiamo andando. Necessario, se si vuole sperare ancora nella corsa scudetto, ma anche non secondario in ottica lotta per la Champions League, i cui quattro slot saranno contesi da almeno sette squadre (il sette torna sempre). Non passa indifferente il fatto che Pirlo, come l’eroe mitologico, ha la barba. Queste erano quelle di Ercole, le originali:

  • uccidere l’invulnerabile leone di Nemea e portare la sua pelle come trofeo;
  • uccidere l’immortale Idra di Lerna;
  • catturare la Cerva di Cerinea;
  • catturare il cinghiale di Erimanto;
  • ripulire in un giorno le stalle di Augia;
  • disperdere gli uccelli del lago Stinfalo;
  • catturare il toro di Creta;
  • rubare le cavalle di Diomede;
  • impossessarsi della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni;
  • rubare i buoi di Gerione;
  • rubare i pomi d’oro del giardino delle Esperidi senza sapere dove andare;
  • portare vivo Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi, a Micene.

1.

I bianconeri affronteranno sabato al Bentegodi il Verona di Juric. L’andata finì con un pareggio per 1-1 del quale ancora portiamo addosso le scorie. Il Bentegodi è storicamente avverso alla Juve, che laggiù solitamente soffre come un contadino in mare aperto. Il tecnico è oltretutto esperto e velenoso, quindi la gara sarà insidiosa. Come uccidere l’Idra.

2.

Il 2 marzo sarà la volta dello Spezia. La squadra ligure è in un buon momento e ha conquistato punti importanti, riuscendo a mettere sotto anche il Milan. L’andata con la Juve finì 4-1 per i bianconeri che passeggiarono a La Spezia. Non dovrebbe essere una gara che nasconde particolari pericoli, tuttavia non sono ammessi cali di tensione, soprattuto contro una squadra ben quadrata e che sa cosa fare. Insomma, la Juve dovrà disperdere gli uccelli del Lago Stinfalo.

3.

Dopo pochi giorni, il 6 marzo, la Juve affronterà in casa la Lazio. La partita d’andata fu un rammarico tra i peggiori di questa stagione. Una delle poche gare ben giocate per oltre un’ora, poi i bianconeri si abbassarono molto per reggere l’urto della Lazio ma lo fecero bene, perché non corsero rischi. Tuttavia nel recupero una sanguinosa palla persa da Dybala appena entrato, portò all’1-1. Delle sette fatiche è probabilmente la più difficile. Difficile come uccidere il Leone di Nemea.

4.

Prima di affrontare il Cagliari la Juve dovrà però giocarsi il ritorno dell’ottavo di Champions contro il Porto. E lo farà in casa, all’Allianz Stadium il 9 marzo. Sappiamo tutti come andò al Do Dragão, male. Molto male. Solo il gol di Chiesa ha tenuto le speranze dei bianconeri vive, a Torino sarà vietato sbagliare, ci sarà da vincere a tutti i costi per staccare il biglietto per i quarti, l’obiettivo minimo. Non riguardando la Serie A, tale fatica non rientra nelle sette, sarà l’ottava. Data l’importanza cruciale del match per l’intero prosieguo della stagione (e pure della prossima), sarà difficile come portare vivo Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi, a Micene. Senza Cerbero vivo la Juve affronterà le pene dell’inferno, mediatico, economico e sportivo.

5.

Arriverà così la trasferta di Cagliari, il 14 marzo, e parte dello spirito con cui la Vecchia Signora affronterà questo avversario dipenderà anche dai risultati precedenti. Inevitabilmente sarà così, anche se la Juve dovrebbe preoccuparsi solo di tenere dritta la barra e andare avanti come se non ci fosse un domani. I sardi sono sempre avversari scomodi, ma se i ragazzi di Pirlo manterranno la concentrazione altissima e la determinazione feroce, usciranno da quello stadio coi tre punti necessari. Sarà come catturare la Cerva di Cerinea. Più o meno.

6.

Toccherà poi al Benevento, il primo giorno di primavera, 21 marzo. Altra partita che all’andata fece venire giù il cielo. Sì, anche quella 1-1. Stavolta si gioca a Torino e la Juve è chiamata a fare punteggio pieno senza se e senza ma. Occorrerà una gara intelligente e un sapiente uso delle forze. Con l’auguro che per allora il J-Medical smetterà di essere affollato come la stazione Termini alla vigilia di Natale, Pirlo dovrà necessariamente piegare i campani. Solo così resterà in scia, e comincerà ad gustare quel sapore di mitologico che le sue imprese stanno lasciando intravedere. Dopo aver lasciato quei due punti sanguinolenti a Benevento, dovrà rubare le cavalle di Diomede per rimediare al torto.

7.

Il 3 aprile sarà la volta del derby, nello stadio dei granata. L’andata fu una di quelle tante partite-svolta che poi non svoltarono nulla. Uno dei tanti primi tempi indecenti giocati dai bianconeri, fu seguito da una reazione rabbiosa che portò alla vittoria nel finale. Il Torino ha attraversato brutte acque da lì in poi, per tirarsi poi fuori dalla zona retrocessione a fatica. Non ci sarà spazio per gentili concessioni della Juventus questa volta, e se con l’ultima vittoria si assaporava la mitologia, con questa si scorgeranno le pendici dell’Olimpo. La Juve insomma, dovrà necessariamente, banalmente ed evidentemente catturare il Toro di Creta.

+1. Bonus

L’11 aprile, se la Juve sarà stata così brava da far aggiungere alla Continassa le stalle per i cavalli di Diomede e il Toro di Creta, una gabbia per Cerbero, un giardino per il Cervo di Cerinea, una piccionaia per gli uccelli del Lago Stinfalo, e nell’ufficio di Paratici accanto al caminetto ci sarà una pelle del Leone di Nemea a fare da tappeto, nonché una boccetta piena di veleno d’Idra in cui intingere la stilografica per firmare i rinnovi, allora avrà fatto quel che doveva fare. E potrà affrontare il redivivo Genoa del redivivo Ballardini con il giusto piglio. E poco importa se i liguri saranno agguerriti e rinvigoriti, la Juventus dovrà batterli senza pietà. Se riuscirà nell’impresa, avrà ripulito le stalle di Augia in un solo giorno. E potrà finalmente godere del riposo dei giusti.

Solo fino al 18 aprile però, dove la gara contro l’Atalanta aprirà un nuovo ciclo di epiche imprese da compiere. Riusciranno i nostri eroi?

Arrivederci.