Juventus in campo al Bentegodi con Szczesny, Demiral, De Ligt, Alex Sandro, Chiesa, Bentancur, Rabiot, Ramsey, Bernardeschi, Kulusevski e Ronaldo. Tantissimi gli indisponibili, formazione quasi obbligata, in panchina ben 9 ragazzi dell’U23.
La Juventus parte forte. Aggressiva su ogni pallone, riesce a recuperare alto e mettere subito in difficoltà il Verona. Ci prova Ramsey, poi de Ligt e Kulusevski. Chiesa mette in mezzo alcuni buoni palloni, ma la difesa gialloblù sbroglia. Gli avversari però non stanno a guardare, tanto che impegnano subito Szczesny che devia sul palo un colpo di testa velenoso. Sembra il preludio di una gara spettacolare, invece stavano solo scherzando. Dopo i primi 10′ di furore infatti il ritmo si abbassa, la Juve prova ad essere più ordinata e meno frenetica, ma senza grandi risultati, anzi, ancora una volta mostra che la costruzione dal basso non è uno dei suoi punti di forza, e il Verona ci prova senza esito.
La partita prende una piega ben diversa da quello che i primi minuti lasciavano pensare. È tatticamente bloccata, con le squadre che provano entrambe a far a modo loro, coprendo il campo, ma non ci sono grandi sussulti, a parte una bella azione caparbia di Chiesa lo porta al tiro, ma il portiere risponde, e Kulusevski che fa una serie di numeri sulla linea di fondo seminandone tre, ma Rabiot calcia malissimo. La Juventus è molto imprecisa sia nel giro palla che nelle ripartenze, e non riesce a trovare più la via della porta. L’arbitro fischia moltissimo, così il gioco è molto spezzettato. Sul finale dei primi 45′ la Juve riesce a mettere un po’ di pressione e spingere indietro il Verona, ma continua anche a sbagliare tanto in uscita correndo qualche rischio di troppo. Si va a riposso sullo 0-0.

La ripresa inizia con un Verona più spavaldo, che cerca di prendere campo e mettere in difficoltà la Juventus. Ci riesce in parte, non è pericoloso ma di fatto impedisce alla Juve di ripartire. La partita è ancora una noia, e bisogna attendere il 49′ per Ramsey e Chiesa combinare bene per Cr7, che deve solo spingere dentro. Al 63′ Zaccagni fa una delle sue giocate infilandosi in area e costringendo Szczesny a un’uscita. Il Verona comunque tenta una reazione e per un po’ riesce a tenere la Juventus bassa.
Al 76′ quando la gara sembrava in controllo il Verona segna con Barak di testa che raccoglie il cross perfetto di Lazovic. Palla in uscita persa da Demiral che innesca l’azione, poi completata dal solito pisolino che Alex Sandro ama schiacciare nel corso della gara. La Juve ha 10 minuti per tentare di fare un gol, ma tutto ciò che riesce a fare sono falli in attacco. Poi riesce a fare ancora peggio, regalando il campo agli avversari che sentono l’odore del sangue, puntano la preda e vogliono vincerla. Prendono infatti una traversa con Lazovic e poi continuano a spingere come se fossero loro sotto di un gol.
Finisce 1-1 come all’andata. Ma stavolta, visto quello che avevamo detto qui, le conseguenze sono ben altre. Una Juventus che abdica definitivamente il campionato e si avvia a una lotta per il quarto posto con tante difficoltà. Una squadra senza idee né identità, sembra non sapere mai come trovare la via del gol. Incapace di costruire dal basso, ma fiacca e imprecisa nelle ripartenze. Un primo anno decisamente difficile per Pirlo.
