Una lunga fila di errori. O di orrori se si preferisce. Questo l’avvio della Juventus che entra in campo facendo sembrare di aver dimenticato tutto del gioco del calcio. Eccetto Alex Sandro in versione centrale puro e in parte Rabiot, sbagliano praticamente tutti, e se si perdona il Panita che non ne fa una giusta ma viene da un infortunio, o Danilo che gioca centrocampista per la prima volta, meno indulgenti viene di essere con gente come Ramsey e soprattuto Kulusevski, che serve un cioccolatino a Correa che non si fa pregare e fa 0-1 che non gli sembra vero.
La Lazio gioca bene e tira in porta mentre la Juventus si esercita a imparare il calcio. Quando si è brutti, spesso si è anche sfigati, e l’arbitraggio penalizza i bianconeri non poco, ma quando il terzino Bernardeschi crossa ripetutamente su Reina o si allunga da solo la palla in out, c’è poco da lamentarsi. Anche quando la Juventus sembra svegliarsi dopo la mezz’ora di gioco, c’è molta confusione e frenesia e non si vedono tiri in porta. Reina ringrazia restando inoperoso mentre Ronaldo sbadiglia in panchina, e farebbe anche un riposino se Bonucci non urlasse tutto il tempo.

Ci vuole una sassata di violenza inaudita di Rabiot da posizione defilata per rimettere in piedi la partita, e viene da pensare una volta di più perché mai non lo usa più spesso quel sinistro per tirare, perché quando lo fa gli riesce bene. Il pari rende la partita finalmente divertente perché entrambe le squadre sembrano non accontentarsi e volersela giocare proprio tutta, così si vedono un po’ di mezze occasioni e anche occasioni intere, una di Chiesa che se faceva gol vedevamo i meme su Twitter per un mese. Il ragazzo prodigio ci mette poi tutta la sua tenacia, corsa e bravura a servire l’assit per il 2-1 a Morata, dopo uno spettacolare contro-contropiede.
Mentre sto ancora esultando la Juventus, dopo diversi tentativi mal riusciti, guadagna un rigore, e lo segna Morata che fa doppietta. Ma soprattuto è 3-1 e da come era cominciata non sembra neanche vero, ma è con rabbia e merito che la squadra ha conquistato il punteggio, quindi avanti così. Dopo 70 minuti Ronaldo entra al posto di Morata, ma si rivede anche Arthur al posto di uno stanco Cuadrado e McKennie prende il posto della controfigura di Ramsey. Danilo può tornare a fare il terzino dato che sembrava non poterne più di essere un mediano qualsiasi.
Dopo qualche minuto si rivede anche Bonucci, al posto di Chiesa che viene opportunamente messo a riposo. Inzaghi invece mette dentro tutti i giocatori offensivi che ha, e il finale sembra quello della gara di andata con il forcing della Lazio e la Juventus bassissima a difendere, ma stavolta i gol di vantaggio sono due. Ci provano i biancocelesti con Fares e ma non succede nulla di particolare e la Juventus sfrutta bene ogni break. Difatti non c’è più tempo perché è finita. 3-1. Sì.
