È stata una partita a due facce questa trentesima di Serie A per la Juventus. I bianconeri giocano un primo tempo di alto livello, ripetendo quanto di buono si era visto col Napoli e anche qualcosa in più, complice anche la diversa caratura dell’avversario. Una squadra finalmente più compatta e attenta, che in pratica non commette errori, giocando molto semplice ed efficace. La fascia destra con Cuadrado e il ritrovato Kulusevski, finalmente in gol, lavora molto bene e produce diverse occasioni, ma anche a sinistra seppur si gioca meno insistentemente si vedono buone cose tra Chiesa e qualche bella sgroppata di Ronaldo. Buono anche il lavoro dei due centrocampisti, e una difesa che beneficia di un de Ligt nuovamente in versione cyborg.
La Juve chiude i primi quarantacinque in doppio vantaggio, e la gara in discesa. Purtroppo nel secondo tempo si rivedono alcuni problemi cronici di questa squadra, cui siamo abituati da inizio anno, basta una manciata di secondi e su una disattenzione su corner il Genoa accorcia con Scamacca. La partita prende un’altra piega e la Juve si abbassa per gestire l’offensiva dei rossoblu. C’è anche qualche ghiotta occasione in ripartenza, ma viene sistematicamente sciupata. Pian piano la Juve riprende il bandolo della matassa. Il cambio nell’intervallo con Cuadrado che lascia il posto ad Alex Sandro spegne la fascia destra che bene aveva fatto nella prima frazione, ma il colombiano era ammonito quindi il cambio era comprensibile. Poi entreranno anche Dybala, McKennie, Ramsey e Arthur.

Grazie a una splendida palla di Danilo, Big Mac fa il 3-1 e mette la partita in ghiaccio. Da lì in poi poco da raccontare, la Juve riesce a sprecare ancora qualche occasione ma la partita si assesta e viaggia verso un finale in controllo. Un passo avanti e mezzo indietro si direbbe, i 3 punti erano fondamentali e il risultato pieno è stato centrato, progressi importanti ma anche alcune vecchie cattive abitudini da correggere. Ritrovare Kulusevski è stato importante, lo svedese ha fatto una buona gara condita dal bel gol, ci mette tanto impegno ma ogni tanto sbaglia ancora cose semplici come stop e appoggi, e una postura del corpo non proprio perfetta. Bene anche il sesto gol di McKennie, un altro giocatore da ritrovare ma che si aggiunge a Chiesa e lo svedese nel contributo concreto alla squadra, coi gol alternativi ai soli attaccanti.
Una Juventus che sembra si stia ritrovando dopo gli orrori di Benevento e Torino, a tratti sembra anche si diverta a giocare. I cambi sono stati effettuati tutti in ottica conservativa, per far riposare qualcuno che gioca sempre e anche far mettere minuti a chi invece ne ha pochi nelle gambe, tranne Cuadrado sostituito per l’ammonizione. Il primo tempo che ci ha fatto vedere le cose migliori è il punto su cui insistere, cercando di migliorare sia la capitalizzazione delle occasioni, sia le disattenzioni che consentono spesso agli avversari di rientrare in partita e patire affanni dei quali si può fare certamente a meno. Insomma il lavoro da fare resta tanto, ma farlo vincendo aiuta parecchio. Buon lavoro.
