Endgame Fiorentina-Juventus 1-1

Endgame Fiorentina-Juventus 1-1

Una volta ero così annoiato che ho deciso di restare fermo ad osservare l’erba del mio giardino, aspettando che crescesse. Oggi ho visto Fiorentina-Juventus e rimpiango l’eccitazione di quel giorno. Adrenalina pura! Roba che avrebbe tramortito anche un cocainomane tra le montagne attorno a Medellìn. Giusto perché mi tocca fare un minimo di informazione: Fiorentina-Juventus 1-1. Adesso che ho assolto alla mia funzione, parliamo pure serenamente di questa partita, con l’entusiasmo di chi si appresta a fare il raccordo anulare il sabato pomeriggio.

Se fosse un libro sarebbe La Casa del Sonno di Jonhatan Coe. Una casa di cura per narcolettici, questa è la Continassa e i suoi pazienti sono i 22 giocatori e l’allenatore. Visti i recenti avvenimenti, c’è da pensare che anche qualcuno della dirigenza è stato spostato nel reparto degenti. Uno stato di perenne sonnolenza, interrotto solo da improvvise crisi di sonno, profondo e intenso. Temporanee incapacità di usare i muscoli e improvvisa perdita di tono muscolare sono alcuni sintomi di questo disturbo, che spiega in parte anche la frequenza degli infortuni.

Per la narcolessia non esiste alcuna cura conosciuta, si cerca solo di controllare i sintomi con alcuni trattamenti. Quindi è così che abbiamo iniziato questa stagione, ed è così che la finiremo. Un stagione in cui si salvano in tre, Danilo, Chiesa e Cuadrado, per il resto i pazienti sono stati refrattari ad ogni trattamento. Tra loro includo il fenomeno de Ligt, 80 milioni e 8+4 d’ingaggio, e l’altro col 7, ovvero le punte di diamante di questa compagine che per lunghi tratti pare assortita da una marmotta ubriaca e allenata da un bradipo pigmeo oppiomane.

L’elenco delle criticità di questa squadra, riviste per la cinquantesima volta a Firenze, è talmente ripetitivo e stucchevole che a rifarlo il sonno viene anche a me, e sbadiglio solo a pensarci, ma a tenermi sveglio sono le piccole aggiunte che si sommano di tanto in tanto, come ad esempio la brillante idea della difesa a tre di questo pomeriggio d’aprile in cui vorrei festeggiare la Liberazione, ma non solo quella maiuscola, mi accontenterei anche di una semplice e banale liberazione dal mal di Juventus, ma purtroppo non accadrà oggi e nemmeno domani, se ne parla a fine maggio.

Questa squadra oggettivamente non è da quarto posto, e sperarci è un insulto all’intelligenza, ma rientra in certe dinamiche irrazionali tipiche del tifoso, delle quali per fortuna non mi sento afflitto. Resterò a guardare questo impasto sbagliato che nel forno invece che gonfiare si affloscia miseramente, con quella punta di distacco che aiuta a restare lucidi anche se a stomaco vuoto. Questa Juve è come bere l’acqua quando hai fame, e mangiare un plumcake quando sei disidratato. Se non stai attento, rischi di strozzarti.