I campioni d’Europa

I campioni d’Europa

Siamo noi. I campioni d’Europa, siamo noi. La fortuna ha voluto che io potessi assistere ad un altro momento storico dello sport del Belpaese. Nel giorno in cui Berrettini fa sudare il cyborg Djokovic a Wimbledon, primo italiano ad arrivarci. Nel primo europeo in un anno dispari. Dopo aver toccato il fondo tre anni fa, il rimbalzo è stato stupefacente, e adesso siamo in cima. Dopo 53 anni. Dopo il biennio più surreale dell’intera storia. Il sapore unico di questa vittoria è quello dell’abbraccio Vialli-Mancini, ora che siamo appena tornati ad abbracciarci. Finalmente.

Alzargli la coppa in faccia è stato poi qualcosa di sportivamente magnifico e direi perfetto. Nel loro stadio, davanti al loro pubblico, 54.000 persone che hanno fischiato ogni tocco di palla azzurro. È già una goduria senza fine, ma così è l’apoteosi. E gli inventori del calcio come amano autodefinirsi, i portabaniera del FairPlay (a digiuno di un titolo nazionale dal ’55) sono scappati come codardi alla premiazione. Non proprio fair. E poi Ceferin che premia Chiellini e Infantino che con deferenza si congratula con Mattarella. E all’improvviso i mostri diventano piccoli piccoli. Immagini senza tempo.

È stato un viaggio bellissimo, e l’impressione finale che ne viene fuori è che quando una tale magia si trasforma in realtà, ogni cosa sta nel posto perfetto e nel momento perfetto, incluso il proverbiale pizzico di fortuna che non guasta mai. È innegabile che, come nel 2006, è stato forgiato un gruppo incredibilmente coeso e compatto. Mancini e il suo staff hanno compiuto un piccolo capolavoro, che ha anche qualcosa di miracoloso, perché se vincere coi campioni è facile, far diventare campioni i giocatori normali lo è senza dubbio molto meno.

Un successo che consacra i giganti di sempre e al contempo lancia nel firmamento alcuni ragazzi dalle qualità eccellenti. Una vittoria dalle mille sfumature, ma ampiamente meritata. Dopo 34 partire senza perdere, domani ci sveglieremo ancora campioni, e lo resteremo per almeno i prossimi quattro anni, durante i quali sbeffeggiare gli inglesi sostituirà il calcio come sport nazionale. E va bene così, ci sarà tempo per tornare alla tediosa e usurante routine. Adesso è estate, è ancora per un po’ possiamo goderci queste notti magiche.