Le pagelle di Napoli-Juventus

Le pagelle di Napoli-Juventus

Szczesny 3: 3 come i goal regalati agli avversari, 2 come le partite buttate nel gabinetto a causa delle sue amnesie, 4 come i punti persi, 3 come il voto a chi lo ha preferito al Dollar (Donnarumma). Sì, risparmiano i soldi adesso, ma la mancata qualificazione in Champions fa -50 come minimo. 

De Sciglio 6: inizia incerto, poi si riprende.

Bonucci 6: Osimhen gli fa vedere le streghe, regge come può.

Chiellini 6.5: primo tempo con qualche rischio, contatto in area col 9 del Nap e un tiro deviato in porta, poi prende le misure a Osim la Gallina e veleggia.

Pellegrini 6: nota lieta, si arrangia con Politano e si fa vedere in attacco (12′ st De Ligt 5: entra deciso, ma sembra giocare da solo e non di reparto, da un po’ non si vede il vero DL).

Locatelli 6.5: non è perfetto, qualche lancio un po’ troppo lungo al povero Berna, ma debutta bene, idee chiare. Non soffre della sindrome di Pirlo, finisce sulle gambe.

McKennie 5: non corre a vuoto per il campo, ci sarebbe da rallegrarsi, ma quando attacca perde l’attimo e la palla, i contrasti poi quasi tutti a suo sfavore (27′ st Ramsey: si apre la caccia al voto per Rambo, signori venghino e dicano la loro. Non mi piace sparare sulla croce rossa).

Bernardeschi 5: il Berna nel primo tempo ha tutto per essere un principe ereditario, poi perde la palla che finisce a Insigne e da lì in poi si rivede il solito rospo.

Rabiot 4.5: anonimo, confuso, confusionario, leggero, continuo fino a domani con gli aggettivi.

Kulusewski 6.5: due occasioni goal in cui ha fatto tutto quello che poteva, tante buone iniziative, tiene palla e si porta dietro due-tre avversari alla volta.

Morata 7: inventa il goal e poi si fa vedere, il duo con Kulu funziona, quando è in serata è in serata ( 37′ st Kean 3: goal decisivo, c’è chi ancora festeggia l’addio di Ronaldo, viva i giovani).

Allegri 6: l’aveva preparata bene, sia tatticamente che psicologicamente, quasi faceva il colpaccio. Poi due Bruti lo tradiscono. Un inizio campionato da incubo, ci vorrà tutta la sua esperienza per raddrizzare la barca. Non è esente da colpe, Morata non aveva speso troppo e mettere dentro Kean non era indispensabile, forse pensava di vincerla? Ancora ruggine addosso.

Società 3: un punto in tre partite è responsabilità di una dirigenza approssimativa che bada solo ai conti. Locatelli e Kean arrivati all’ultimo momento, e se per il secondo ci può essere l’attenuante debole dell’addio di Ronaldo, per il primo tre mesi di trattative per pagarlo 37.5 milioni sono una medaglia da circo. Non si fanno scegliere i giocatori agli allenatori. Tutti in gita a Napoli per parlare col padre di Donnarumma?

Migliore in campo: il 99 del Napoli che non conoscevo, i nostri scout si perdono sempre sui sentieri del Tibet, il loro terreno preferito per scovare talenti. Questo sembra meglio di Rabiot e Bentancur messi insieme.