Le pagelle di Juventus-Milan

Le pagelle di Juventus-Milan

Szczesny 6.5: ordinaria amministrazione per la maggior parte della partita, nulla può sul goal, poi salva il risultato. Sulla via della redenzione.

Danilo 6: puntuale, in crescita, ma ancora non il Nilo che conoscevamo.

Bonucci 7: difensore, centrocampista, attaccante. Una gran partita, peccato per il risultato.

Chiellini 5: incerto, goffo, fisicamente non in grande condizione. Rebic è il suo uomo, ma salta sul corner dietro al Loca.

Alex Sandro 7: non ricordo un Sandro così. E’ passato troppo tempo dall’ultima volta che l’ho visto dribblare un avversario.

Bentancur 6: in fase di intercetto è molto utile pur rischiando il giallo due volte, imbecca Rabiot con un cioccolatino, il francese goloso non resiste. Si spegne gradualmente nella ripresa.

Rabiot 5: corre lanciato verso la porta verso un goal non impossibile, ma inciampa sull’ avversario, ne tenta un altro difficile e spettacolare, in generale il solito Rabiot: vorrei, potrei, ma non ci riesco.

Locatelli 5.5: difende bene fino a quando va su Rebic che lo anticipa.

Cuadrado 6: catalizzatore del gioco, qualche sbaglio di troppo (27′ st Chiesa 5: dubito che Allegri cambi idea su di lui se si presenta come ieri).

Morata 7: goal e altre iniziative, poi si deve fermare ( 21’ st Kean 5,5: attivo, ma poco efficace, giocare qualche minuto non è facile, riesce a pochi).

Dybala 6.5: taglia e cuce, pressa e si sacrifica, fornisce suggerimenti. Un tuttocampista a tutti gli effetti, ma poco pericoloso sotto porta. Si vede che il rinnovo sta arrivando (34′ st Kulusevski 5.5: la Juve aveva tirato i remi in barca e lui gioca pochi minuti senza impressionare).

Allegri 5: una buona Juve per 60 minuti, poi quasi tutti vanno in debito di ossigeno e l’allegro non aiuta coi cambi. Se guardiamo alla formazione iniziale è la vecchia Juve di Allegri: il Pollacco, Sandro, Chiello, Bonucci, Benta, Cuadrado, Dybala e Morata, 8 su 11. Bocciati Chiesa, Kulusevski e De Ligt (185 milioni, euro più euro meno). Meno male che si deve valorizzare il parco giocatori e costruire la Juve del futuro (ipse dixit).

Società 3: tre allenatori in tre anni, dirigenti che vanno e vengono. A parte due: il capo e il migliore amico del capo.

Migliore in campo: Sandro il brasileiro taciturno. I due gemelli della fascia finora sembrano alternarsi. Un anno a testa.

Arbitro: ha lasciato correre parecchio, anche se facendo un bilancio quelli del Milan hanno picchiato di più, in generale ha diretto bene. Pesano due episodi dubbi a favore della Juve, ma quelli del Var erano al bar.