Le pagelle di Verona-Juventus

Le pagelle di Verona-Juventus

Szczesny 6: nulla può sui due goal. Ne salva uno nei primi minuti.

Danilo 5: questa volta la piramide egizia mostra qualche crepa.

Bonucci 5: solito rinculo di fronte a Simeone.

Chiellini 5.5: arrembante, mette in campo il cuore, ma i piedi sono di ferro. Kalinic appena entrato gli va via facile facile.

Alex Sandro 5: arriva l’inverno e il brasileiro silenzioso saluta e va in letargo (37′ st Pellegrini sv).

Arthur 4: assist al bacio che sblocca il risultato, peccato perché dopo non è andato male (25′ st Bernardeschi 5,5: fa il compitino, ci voleva di più).

Rabiot 4: pagliacciot triste e sconsolato, la mamma non gli vuole più bene (13′ st McKennie 6,5: due partite e due goal, segna più dell’uomo al centro del progetto. McKennie for President!).

Bentancur 4.5: anonimo come non mai (13′ st Locatelli 5: troppo pochi 45 minuti di riposo per uno che non è abituato alle partite ogni tre giorni).

Cuadrado 4.5: si crede un attore, mette in scena l’acciaccato immaginario, l’arbitro non ci casca, se ne intende di attori (25′ st Kulusevski 6: sarà anche il mio pupillo, ma ci prova, era in mezzo all’area aspettando l’assist di Morata).

Dybala 6: 8 come tuttocampista, prende falli in sequenza e ha qualche idea, come attaccante 4, polveri bagnate, sei occasioni da rete, quattro fuori, una traversa e un tiro nello specchio. Se ne faceva due su sei eravamo qui a parlare di vittoria sofferta.

Morata 4.5: continua la ricerca del gemello, quello che segna. Agisce più con la voce che con i piedi. Il contropiede all’81’ semplicemente patetico.

Allegri 4: non ci capisce niente come al solito. Squadra molle che più molle non si può (cit dal Malesani da Verona). Kulusevski inserito troppo tardi, Morata in campo tutto il tempo. Insistere sui due fantasmi di Torino Rabiot e Morata è diabolico e autolesionista.

Nota finale: Andrea Agnelli sbaglia l’allenatore per la terza volta consecutiva, mica male. L’inquadratura dei tres amigos (Nedved-il Biondo, Arriva-in-B e Jova-Cherubini) mi fa piangere più del risultato.