Endgame Juventus-Zenit 4-2

Endgame Juventus-Zenit 4-2

Psycho Juve alla riscossa. Allegri si consulta con lo psicologo perché ritiene che tutti i problemi della Juve siano mentali. Uno potrebbe sospettare un poco simpatico scarico di responsabilità sui giocatori, ma noi non vogliamo pensar male. L’altra notizia del giorno è che il nostro futuro campioncino Ihattaren, in prestito alla Samp, vent’anni, è depresso e pensa di abbandonare il calcio. Insomma, la giornata è cominciata sotto il segno di Freud.

La partita inizia invece nel segno di Dybala. Prima un palo. Poi De Ligt in area la spizza bene su un cross e l’argentino la schiaccia in porta. I fantasmi di Freud sembrano svanire. Poi Bonucci riesce in un autogol che nemmeno se ci riprova altre cento volte. Potrebbero tornare i fantasmi, invece la Juve schiaccia lo Zenit, anche se inizialmente si affida un po’ troppo ai cross verso un’area sempre un po’ troppo vuota.  Finalmente, comunque, si gioca con un 442 con due ali che sono ali di mestiere. E giocano bene tutti, tranne Morata che continua a non tenere un pallone e che si mangia un gol mezzo fatto, su bel passaggio di un Dybala in serata di grazia.

Nel secondo tempo il copione non cambia molto, la Juve fa possesso e produce occasioni, anche grazie a Chiesa che è un piccolo Ronaldo (due gol all’Atalanta, by the way) per la voglia di attaccare che dimostra. È lui che si procura, dopo un gran controllo, il rigore (ribattuto: “certi favori non ve li fanno in Europa“) trasformato da Dybala. Poi McKennie manca di poco il gol del secolo. Ci pensa un attimo dopo Chiesa – spostato a sinistra – a segnare un gol magnifico, giusto premio per una gran partita. Dopo dieci minuti c’è gloria anche per Morata, in gol su assist di Dybala, che lo mette davanti alla porta con un magnifico tocco di prima su lancio di Rabiot. Alla fine entra Rugani e i russi fanno il 4-2.

Bellissimo l’omaggio di Dybala a Platini.