Finalmente torna la Serie e per di più con un super-partitone tutto da gustare! Lazio-Juve all’Olimpico, tanta roba. Ci vuole poco ad azzerare ogni entusiasmo e ricordarsi cosa sia questa Juventus, ma lasciatemi dire, questo campionato. Perché non è che l’armata del belgiochista nostrano per eccellenza abbia prodotto chissà cosa.

La Juventus è questa e ormai lo sappiamo e non è più il caso di prendersela più di tanto, è dura mandare giù che già da ottobre si debba pensare ad un’altra annata da meno-peggio, ma questa è la situazione e la ricostruzione sarà inesorabilmente lenta. Possiamo solo sperare di raccattare punti e tenere la scia del quarto posto.

Detto questo, e annotando per l’ennesima e inutile volta lo spettacolo non proprio entusiasmante che offriamo, l’avversaria che è una diretta concorrente ha solo tenuto un po’ più in mano il pallino del gioco, ma senza produrre un pericolo che sia uno. Nel primo tempo è riuscita una volta ad andare al tiro (telefonato) con Milinkovic al 35′.

Mentre l’occasione di Morata era senza dubbio più netta, se solo l’avesse colpita bene. Giusto per rimarcare che questa è la Serie A, e di spettacoli non ne offre poi così tanti salvo rare eccezioni e di gare decise da episodi ne vedremo molte. In questo contesto, la tenace assenza di gioco impostata da Allegri, si inserisce persino bene.

Chi vi scrive si è ormai votato a un calcolato cinismo e vede la Champions come un salvadanaio e il campionato come uno stillicidio. Non fa più piacere nemmeno rimarcare l’allegrismo e le lacune della rosa, la serie A si è ridotta a un calcolo aritmetico, 3 punti = okay, 1 punto [o zero] = non-okay. L’emozione binaria.

Quindi oggi è okay. A conti fatti comunque, questa Juve da difesa e palla avanti (o semmai contropiede), produce molti più pericoli della Lazio, e anche se con due calci di rigore la porta casa meritatamente. Aggancio riuscito, 21 punti al pari dei biancocelesti vuoldire -4 dall’Atalanta prossima avversaria, e -5 dall’Inter che domani ha il Napoli.