Endgame Juventus-Malmö 1-0

Endgame Juventus-Malmö 1-0

Per ricevere il Malmö, Torino si imbianca di neve e la Juve si veste di nuovo. Probabilmente Allegri dà per perso il primo posto nel girone e schiera una formazione da dopolavoro, con de Winter sulla destra e la riserva di Pellegrini, Alex Sandro, sulla sinistra. Al centro Rugani (a volte ritornano) affianca Bonucci.

Centrocampo con Veronica Arthur affiancato da Rabiot e Bentancur. Davanti il tridente Dybala-Kean-Bernardeschi che tremare il mondo fa. In realtà la Juve si dispone con un 3-5-2 con Sandro e Bernardeschi esterni. Ma ha importanza? Non troppa, come non ce l’ha la partita. La prima occasione ce l’ha nientemeno che Rugani: lasciamo agli aruspici trovare il significato di certi strani segnali.

Dopo qualche minuto giunge la notizia del vantaggio del Chelsea sullo Zenit, a rendere ancora più insignificante una partita tra una squadra già qualificata e una già eliminata. Intanto però la Juve – si può dire? – domina. E al 18’ passa in vantaggio: centro spettacolare di Bernardeschi dalla destra, Kean anticipa il portiere e segna.

Il Malmö però non reagisce, è del tutto inconsistente e non si vede come possa impensierire la Juve. Se la Juve è da dopolavoro, il Malmö è da oratorio: poca motivazione e pochissima tecnica, o viceversa. Alla Juve basta, e basterà per tutta la partita, un pressing alto ma blando per tenere gli avversari lontani da Perin, spettatore non pagante.

Alla fine si è trattato di una scampagnata fuori stagione nella trequarti degli svedesi, tanti i tiri in porta ma poca la precisione e poca la cattiveria. Le emozioni arrivano dalla Russia dove, manco a dirlo si va sulle montagne russe: alla fine lo Zenit pareggia al 94’ e la Juve, chi l’avrebbe detto, è prima nel girone. Il calcio è strano.