Partita che si svolge secondo un copione ben definito che ormai ci accompagna da diversi mesi. La Juventus fa un decente primo tempo, andando in gol grazie a una invenzione di Bernardeschi per Morata, e facendo vedere qualcosa davanti praticamente solo in ripartenza, ma anche il Bologna è vivo e non si sbadiglia.
La sola novità è in formazione, con un 4-3-3 con Arthur in regia e Rabiot-McKennie mezzali, ma in realtà è un 4-4-2 perchè Kean che sembrava spostato in posizione Psg gioca invece a sinistra e a lui tocca l’ingrato compito di abbassarsi sulla linea dei centrocampisti per coprire. Insomma classico Allegri.
Nel secondo tempo, come da sceneggiatura, la Juventus entra malissimo e il Bologna prende campo e fa anche paura in più occasioni. Intorno al 60′ ci si chiede quando prenderemo il pari per poi tentare la solita disperata reazione nel finale senza riuscire a far gol, ma se ancora non succede, è solo grazie a un sontuoso de Ligt.
L’uscita del nostro terzino sinistro titolare non fa presagire nulla di buono, difatti poco dopo Szczesny è costretto a una parata. Si ricomincia con la Juventus che non esce, soffre la pressione avversaria, non fa tre passaggi di fila e al massimo spara dei bei lancioni nel nulla sperando che accada qualcosa di paranormale.
E qualcosa di paranormale succede, il gol di Cuadrado: una sassata dal limite dell’area in posizione molto defilata, che sfonda la porta del Bologna. Il gol arriva nel momento migliore degli emiliani, quindi è perfetto per uccidere l’entusiasmo e mettere la partita in banca. E in effetti l’avversario pare un po’ frastornato, ma forse è la nebbia.
Girandola di cambi e Bernardeschi si esibisce nella sua specialità stagionale, il quasi-gol. La nuvola che si posa sullo stadio finisce per favorire i bianconeri in doppio vantaggio, mentre il Bologna fa fatica a tornare dalle parti di Szczesny. Di fatto non capita più nulla di interessante, e si torna a Torino con 31 punti. Voilà.
