Valutazioni a mercato chiuso

Valutazioni a mercato chiuso

È stato un gennaio a dir poco esaltante, quello della Juventus sul calciomercato. Dopo i proclami di austerità della dirigenza e le percentuali di Allegri [che per fortuna si era concesso quell’1%] su eventuali cambiamenti in rosa, è accaduto di tutto e di più.

La Juventus ha preso a titolo definitivo Vlahovic dalla Fiorentina, Zakaria dal Borussia M’gladbach e Gatti dal Frosinone, quest’ultimo rimarrà in prestito ai ciociari fino a giugno. Ha ceduto Kulusevski e Bentancur al Tottenham di Conte, ma c’è di più.

Ramsey è andato in prestito ai Rangers di Glasgow. Tutto questo non era solo difficile da immaginare, era davvero assurdo se pensiamo il clima da depressione post-traumatica che aleggiava fino a poche settimane fa. La dirigenza rasenta il capolavoro.

Non dimentichiamo che è stata anche risolta la patata bollente Ihattaren, del quale la Juventus mantiene la proprietà del cartellino, girato in prestito all’Ajax dopo la penosa vicenda sampdoriana che lasciava presagire finali ben più mesti.

La cosa che più sorprende, dopo un triennio di follie e improvvisazione, è che tutti i movimenti hanno una logica e sono nel solco della linea verde e della sostenibilità. Insomma c’è coerenza e, mi emoziono solo a scriverlo, finalmente programmazione.

Si è anche avuta la percezione di un cambio di passo nelle trattative, con una Juventus che torna a dettare le condizioni, o se non altro in grado di sostenere le proprie linee senza esitazioni, come accadeva anni e anni fa. Non è poca cosa.

Forse si è finalmente intrapresa una strada chiara, e la stiamo percorrendo senza deviazioni. Di più non potevamo chiedere, adesso non vediamo l’ora di vedere i nuovi acquisti in campo già domenica contro il Verona, magari insieme a prestazioni e risultati più continui.