È stata una battaglia, come spesso abbiamo visto contro l’Atalanta, anche costantemente al limite per usare un eufemismo. Una Juventus che complessivamente non ha fatto una cattiva partita, creando qualche buona occasione poi non concretizzata, e sprecando molte situazioni favorevoli sbagliando, come spesso accade, l’ultimo passaggio o la scelta.
Una partita ad altissima intensità, forse si è pagato qualcosa in termini di energia dopo l’impegno di Coppa Italia di pochi giorni fa, dato che emerso più nel secondo temo. Con qualche elemento che è sembrato anche poco lucido, Locatelli su tutti, questa sera al di sotto del suo standard anche se con l’alibi di avere addosso due-tre uomini per tutta la gara, tra cui lo scomodissimo de Ron.
Molto bene i primi 25 minuti, poi si è ceduto un po’ il passo all’avversario ma la prima frazione ai punti è stata complessivamente bianconera, nella seconda invece l’Atalanta è cresciuta molto, la Juventus sembrava comunque reggere l’urto, poi il gol di Malinowskyj che ha un po’ mandato tutti in bambola e ha rischiato di compromettere la partita definitamente.
Abbiamo fatto in tempo a vedere Cuadrado, Dybala, Vlahovic, Morata, Kean e Aké in campo contemporaneamente. Strabiliante. Resta l’ennesimo scontro diretto che non si vince di questa strana stagione [se riusciremo a pareggiare anche con l’Inter in casa avremo fatto l’en plein] e l’occasione persa, perché stasera raggiungere quota 48 punti sarebbe stato importante.
Niente è ancora perduto probabilmente, ma con delle distanze così labili ci sarà da faticare non poco. Soprattuto, ci toccherà non sbagliare più un colpo contro le piccole [che adesso devono pensare a salvarsi, per cui diventeranno ancor più scomode di quanto non sono già state fin qui] perché abbiamo capito che con le grandi, non è proprio annata.
