Ciao, Paulino

Ciao, Paulino

Ti ho voluto bene. Tutti penso te ne abbiano voluto almeno un po’. Con quella faccia da eterno bambino e i modi gentili. E quelle giocate, quel sinistro. Il sinistro di Paulo Dybala. Come si fa a non volerti bene? Sempre te ne ho voluto. Anche quando non c’eri, e mi facevi incazzare. Anche quando dicevi torno subito e poi tornavi talmente tardi, che lo avevo già dimenticato.

E quando c’eri, in quel campo di calcio, ma non c’eri comunque. Con la testa, con il cuore. E col tuo sinistro che da magico diventava ordinario. Mi hai fatto sognare, Paulo. Con le giocate, sì, il mancino, e la tua giovane età ed entusiasmo. E poi quel numero sulle spalle, un sigillo, una promessa. Non è andata come sognavo, ma questo non cambia le cose.

Non cambia l’affetto. Anzi, forse proprio perché eri così fragile e ondivago, di bene te ne ho voluto anche di più. Oriana che ti faceva tribolare. E quell’altra prima di lei, quante pene eh? E poi i procuratori, i diritti… Quanta robaccia inutile per uno che dovrebbe solo pensare a giocare, a divertirsi e divertire. No, non cambia l’affetto anche se i sogni non si sono realizzati.

Non tutto va sempre come vorremmo. Forse vale anche per te. Avresti voluto e sognato anche tu un destino diverso. E sicuramente anche un epilogo diverso. Questo ha il sapore amaro della mestizia, ed è la cosa che più mi rammarica. Restano i numeri, quei gol e quelle giocate, per sempre nella storia del club e nella memoria dei tifosi allo stadio, dei quali sei stato giustamente l’idolo.

Uno come te aveva sempre bisogno di serenità. Serenità e amore, intorno a te. Fiducia. Solo così ci regalavi i tuoi tocchi di classe immensa. Se uno solo di quegli ingredienti non c’era, ecco che mancavi anche tu. Quante te ne ho dette, Paulo, certe volte. Ti chiedo scusa, ma sai come siamo fatti noi tifosi. Forse, infine, era giusto così. Forse è il tempo che trovi una nuova avventura.

E che trovi quella fiducia e serenità di cui hai bisogno, per farci ancora vedere Paulo Dybala nei campi di calcio. È quel che ti auguro, di cuore. Ovunque andrai. Te l’ho detto, ti ho voluto bene. Sempre te ne ho voluto. E sempre te ne vorrò. Persino se vai da quelli , ti vorrò ancora bene perché i giocatori come te sono il bello del calcio. Ciao, Paulino. E grazie di tutto.