Kostić e non solo

Kostić e non solo

Non sembra essere il mercato che molti si aspettavano, o forse ingenuamente sognavano, almeno fino a questo punto. Mancano ancora molti giorni e tutto può succedere, ma stando ad oggi a vedere i movimenti già fatti e quelli dati in dirittura dagli esperti, un dato chiaro c’è: stanno praticamente smantellando la squadra. È in corso una pulizia generale con annessa sanificazione di tutti gli ambienti. L’obiettivo principe è quello dell’abbassamento del monte ingaggi, al momento pare stia funzionando, ma anche quel famoso efficientamento dei costi tanto caro ad Arrivabene.

Come si è dibattuto anche tra queste pagine, si può eccepire che era meglio un Frankie de Jong o un Milinković -Savić al posto di tre o quattro giocatori di media caratura come Kostić , Depay, Paredes o altri simili. Io non lo so, forse sì forse no. Però è certo che uno smantellamento di tale proporzione non può essere condotto in porto in una singola sessione. Questo spiega in parte anche l’inspiegabile, ovvero come è possibile che abbiano lasciato andare Udogie al Tottenham. Nel senso che è evidente che hanno stabilito delle priorità sulle quali intervenire secondo i loro parametri, che non sono i miei.

Interpretando dall’esterno, sembra ovvio che il terzino non era un problema stimato urgente quanto altro. Oppure, con Pellegrini in uscita, è possibile che qualche ulteriore movimento in entrata su quel fronte sia ancora fattibile da qui alla fine. Resta la considerazione di fondo, non è quello che sognavamo, ma se prendi Kostić a una cifra bassa e Depay a zero, e soprattuto fai un triennale e un biennale a questi giocatori alle soglie dei trenta, viene da pensare che forse finalmente qualcosa si è imparato dagli errori del recente passato. Senza il pozzo di petrolio personale, non si può fare tutto quanto insieme.

Cacciare 15 giocatori e sostituirli con 15 fuoriclasse in un mese e mezzo. Qualcuno dovrai tenerlo, qualcuno prestarlo, qualcuno particolarmente problematico anche svenderlo. E al loro posto puoi prendere forse un paio di giocatori di primo livello, e poi accontentarti anche di buoni mestieranti o giovani di belle speranze, a cifre contenute e con contratti adeguati, in attesa di puntellare via via reparto per reparto. Questo sembra essere il grande disegno, faremo poi i conti il 31 del mese. Il fatto che abbiano provato in tutti modi, e forse stiano ancora provando, a cedere Rugani, è una prova di tali nobili intenti.

Anche la cessione di Rabiot, che tra gli esimi centrocampisti in rosa per molti osservatori non è il peggiore, o quello di cui liberarsi in fretta come il radioattivo Arthur o l’indecifrabile McKennie, va in quella direzione. Liberarsi di un ingaggio enorme, incassare quello che si può da un giocatore che a gennaio sarà libero di accasarsi a zero dove gli pare, e fare uno switch di ruolo. Con Pogba – quando ci sarà – Locatelli e Miretti, quella zolla si può dire coperta, ecco che un Paredes che pur non è un fenomeno ti copre un ruolo che ad oggi non c’è e ti libera Locatelli da quell’adattamento forzoso, che piaccia o meno.

Poi c’è la leggenda metropolitana. Quel sussurro che corre da giugno, i botti di fine anno. Le sorprese finali, i regali per il centenario. Ovvero i soliti nomi, de Jong, il Sergente o chi per loro. Allo stato attuale sembra difficile immaginarseli, ma occhio al casino del Barça che potrebbe ribaltare tutto, però c’è una considerazione da fare. Contrariamente a quanto si dice spesso, non è che la Juve non abbia i soldi, ad oggi tra cessioni e acquisti mi pare sia addirittura ancora in attivo. C’è sempre quella fetta dell’aumento di capitale, specificatamente destinata al mercato.

E questa non è una cosa che dico io, l’umile autore di questo umile articolo su un ancor più umile sito, è scritto nero su bianco tra le carte della Juventus Fc, Società per Azioni. Si può obiettare che parte di quella torta sia stata spesa per Vlahović , vero, ma è vero anche che già allora furono fatte due cessioni per ammortizzarla, Bentancur e Kulusevski. Quindi è difficile che sia del tutto andata. Per cui la remota possibilità che il regalo di Natale, il botto finale, il fuoco d’artificio o comunque si voglia chiamare lo sbarco di un top assoluto dalle nostre parti, esiste ancora.

Ad oggi la Juve si è liberata di Ramsey e Bernardeschi, e sta tentando di cedere in ogni modo Arthur e Rugani. E con loro anche Rabiot, Pellegrini e Kean. Gente della quale si lamentano tutti da anni, per cui il loro saluto dovrebbe essere ben visto. Ha fatto una scelta su Dybala, ha accolto la scelta di Chiellini. Ha anche dovuto cedere de Ligt, era una situazione da ora o mai più. Tutto questo, aldilà di quante tra tutte queste situazioni arrivi poi a concretizzarsi, sa tanto di apriamo le finestre e cambiamo aria, poi ci sarà da vedere se l’aria nuova era buona o la finestra l’avevi aperta su Chernobyl, ma per questo ci vuole tempo.

Ci vorrà il campo, e sarà lui e lui soltanto ad emettere le sue sentenze. Ho sempre pensato che l’acquisto di Kostić fosse funzionale, colmava una voragine sulla sinistra orfana del campione canadese e dell’amicone Morata, e aggravata dall’assenza pesante di Chiesa. Chiaro che mi sarebbe piaciuto di più Vinicius Jr, ma dal momento che era fuori portata qualcosa andava comunque fatto, o avremmo finito per vedere Cuadrado o Rabiot a fare da (finta) ala sinistra. Quindi aspettiamo e vediamo come finisce il film, anche perché in regia c’è sempre Allegri che come tutti sanno, ne sa una più del diavolo.