Endgame Monza-Juventus 1-0

Endgame Monza-Juventus 1-0

Ora che si è toccato probabilmente il punto più basso sotto ogni punto di vista, magari si ragionerà di cambiare qualcosa, lassù in società. A dispetto dei proclami stranianti di Arrivabene, è ovvio che oggi è stato certificato che siamo al punto di non ritorno.

La squadra ha già esonerato l’allenatore, la società non ancora. Sappiamo cosa ne pensa Nedved, ma anche cosa ne pensa Agnelli, che pur di non ammettere un suo sbaglio rischia di trascinare la Juve sottoterra. Ma il reset dovrà essere ben più profondo.

Partiamo dal basso: i giocatori. Sì, è ovvio che anche questi che abbiamo possono fare molto meglio di così, ma le lacune ci sono, inutile ignorarle. Dai terzini, alla difesa, in mezzo al campo e pure davanti. C’è da continuare a lavorare per ritoccare questa rosa.

Capitolo allenatore: il mio pensiero è che chiunque a questo punto farebbe meno peggio di così. Non ho nomi, traghettatori o definitivi, facciano la scelta, ma la facciano. Dalle assurde dichiarazioni pre-partita del Mister, a quelle stucchevoli del suo secondo al termine, è un marasma.

Landucci molto originalmente ci fa sapere che c’è da stare zitti e pedalare, dopo che già lo abbiamo sentito uguale una settimana fa, e poi si è solo parlato per tutta la settimana [vedi Allegri & Sconcerti]. Per poi vedere in campo la squadra di oggi.

La squadra vista a Monza, che è un insulto al calcio e pure allo sport, palesa problemi gravi a tutti i livelli. Dallo spogliatoio a salire. Quindi arriviamo all’apice, la società e la dirigenza. Mettano dentro Del Piero, anche a fare un ruolo puramente rappresentativo.

Credo che possa fare solo bene averlo vicino, per cominciare, poi si vedrà. E poi a giugno un direttore sportivo che sia degno della qualifica, lasciando da parte le promozioni interne dei magazzinieri di turno. Giuntoli, Carnevali o chi vi pare, ma uno del mestiere.

Sul presidente c’è poco da dire, si è bruciato da solo, ma lì intervengono dinamiche familiari che non conosceremo mai, quindi è facile che rimanga dov’è. Ma la sua squadra dev’essere azzerata e rimessa in piedi da zero. Senza che lui tocchi palla. Come la Juve di oggi.