Anteprima Milan-Juventus

Anteprima Milan-Juventus

Benvenuti alla partita più importante della stagione prima della prossima (e ddaje!).
Dopo il brodino tiepido del Bologna e la minestrina saporita (ma il glutammato ci ha messo del suo) del Maccabi Haifa, arriva in tavola la prima portata del menu nostrano di vera sostanza e bisogna vedere se con i nostri stomacini ormai da oltre un anno inadeguati a certe pietanze saremo in grado di reggere un piatto così pesante senza rimetterci i tre punti.

La partita col Milan ha molti punti in comune con l’ultima di coppa: fare tre punti non ti garantisce nulla, né il passaggio agli ottavi per quella, né il recuperare in ottica campionato per questa. Ma perdere o anche pareggiare con i rossoneri (come sarebbe stato con gli israeliani) significherebbe dire addio già ai primi di ottobre a quella certezza di lottare per il titolo sbandierata da Maccs ad inizio stagione. Un bel risultato, soprattutto quando arriverebbe per il secondo anno di fila, segno dell’inizio di una certa preoccupante continuità.

Acciuga in conferenza ha ribadito più volte che la partita sarà da vincere/fare risultato/fare grande prestazione, ma tra le righe ha fatto anche intendere che non bisognerà concedere campo al Milan (e nella fattispecie a Leão) per cui come l’amico Marcus Barney ha saggiamente scritto il modulo della murena potrebbe verosimilmente essere il leit motiv del match (con gol subito all’88esimo), anche se lui optava per un 9-1 che mi pare un po’ troppo sbarazzino.

Loro arrivano belli incazzati per la sconfitta di Londra, noi belli allegri per aver scoperto che si possono segnare anche tre gol a partita, senza però dimenticare che di quelle Tre Di Marie che hanno reso possibile ciò, stasera non ne vedremo per l’assenza dell’argentino.
Forse bisognerebbe prendere spunto proprio dal Chelsea, che ha messo in croce il diavolo sfruttando molto la posizione di Mount da trequartista, come anche provare a far correre il Milan che non ama particolarmente il moto perpetuo.
Nel primo caso non riesco ad identificare l’uomo giusto per quelle mansioni (il Fideo sarebbe servito come il pane, ma pure in teoria un Pogba – fermo restando che chissà che giocatore è oggi o sarà domani); potrebbe essere Milik che però non siamo neanche sicuri se la giocherà, mentre dubito che Allegri possa farlo fare a Miretti (che quello faceva spesso in U19 assieme a Sekulov e, in parte, a Soulé), al quale molto probabilmente manca ancora un certo spessore e una certa abitudine per giocare in maniera decisiva un big match (ma se non lo provi… ma questo non è il momento per provarlo… ma allora quando capiterà il momento… ma i giovani devono stare in Serie B).
Nel secondo caso, quello della corsa, Acciuga ci ha ricordato per l’ennesima volta che non bisogna avere fretta, quindi ciaone. A proposito: i rossoneri hanno corso tantissimo (soprattutto per i loro standard) martedì scorso, non so se e quanto questo potrà avere delle ripercussioni (anche se hanno avuto un giorno di riposo in più).

Una vittoria a Milano, con qualsiasi tipo di prestazione, oltre a garantirci di rimanere in scia con le prime, avrebbe un potere quasi taumaturgico, dopo oltre un anno di pessimi risultati negli scontri diretti: non dico che rappresenterebbe un punto di svolta (ormai da questa Juve non me ne aspetto quasi più), ma forse regalerebbe un minimo di consapevolezza, un altro mattoncino nella costruzione della squadra.
D’altro canto chi è invece una squadra con tante certezze è sicuramente il Milan e non so se sia bastata la brutta prestazione di martedì a minarle in maniera importante.
Ma se avessi due lèuri da buttare, non li metterei sulla Juve.

La Juve si dovrebbe presentare a Milano con:
Szczęsny; Danilo, Bremer, Bonucci, Sandro; Cuadrado, Locatelli, Rabiot, Kostić; Milik, Vlahović.
Soluzioni obbligate in difesa, unico grande dubbio la presenza di Milik. Che nel caso non dovesse farcela probabilmente obbligherebbe Acciuga a cambiare modulo.

Anche il Milan dovrà far fronte a qualche assenza, soprattutto quella di Maignan.
Ora, Acciuga, lissentumì: Tătărușanu… Non è scarso. Peggio. È poco meno di un dissuasore piantato sulla linea (il dissuasore almeno non si sposta e qualche palla gli finisce addosso, il rumeno invece spesso si butta dalla parte sbagliata per evitare il contatto), poco meno di uno Strakosha da sobrio (non l’abbiamo mai visto)… Falli tirare, da qualsiasi posizione, fagli prendere la porta, su tre volte nello specchio almeno una la ficchi. Comunque, questo dovrebbe essere lo schieramento iniziale:
Tătărușanu; Kalulu, Gabbia, Tomori, (il redivivo) Theo; Tonali, Bennacer; Krunić, Diaz, Leão; Giroud.

Auguri.