Endgame Champions League

Endgame Champions League

Alla fine ha parlato. Dopo tanto averlo atteso e bramato… lo ha fatto, al termine di una serata tragica quanto prevedibile. E forse, sarebbe stato meglio che non l’avesse fatto. Per meglio dire, c’è una parte delle dichiarazioni del presidente Agnelli che è anche condivisibile, una parte che per quanto grottesca ci si può aspettare, e un’altra che è francamente inaccettabile.

È condivisibile, per me che scrivo queste righe, che le responsabilità siano diffuse. Meno di tre giorni fa proprio qui scrissi la punta dell’iceberg, riferendomi ad Allegri. Lo confermo, aggiungo però che da parte del presidente, risulta un po’ ipocrita dopo quanto accaduto con Sarri e Pirlo, e sembra evidente come ci sia una enorme differenza di interpretazioni.

O se vogliamo un problema di coerenza, e peggio ancora di logica. La parte che ti aspetti è quella della paraculaggine, delle dichiarazioni sempre di circostanza e vaghe, non mi aspettavo andasse lì a dire che il suo amico fa schifo, ma è anche vero che pur usando tatto e diplomazia esistono modi meno tranchant per dire le cose, tipo faremo le nostre valutazioni e robe simili.

E arriviamo dritti alla parte inaccettabile, che fa più male di tutte, quella delle conferme blindate a scatola chiusa, per uno staff sportivo che ha perso ogni forma immaginabile di credito che chiunque possa concedere. Per dirla breve, c’è una cosa che fa più male di vedere la Juve di Allegri, ed è sapere che dovrai vedere ancora la Juve di Allegri. Per lungo, lunghissimo tempo.

Con quella mi ha dato il colpo di grazia. Come ho detto mille volte da queste pagine, vedo l’esonero come l’unica cosa che si possa fare in una situazione simile, sono convinto che le cose possano peggiorare ulteriormente con l’andare del tempo. Il cancro va in metastasi se non si opera in tempo. Ma altrettante mille volte ho detto, e lo ripeto fino allo strenuo, che non basterà.

La Juventus è clinicamente morta, e sotto la punta dell’iceberg c’è come minimo la Groenlandia. Occorre una dirigenza completamente nuova e va immaginato prima, e messo in atto poi, un percorso nuovo che dopo qualche tempo [leggasi anni] ci porterà di nuovo in alto. Solo se hai gli uomini giusti puoi farlo, se sono gli stessi che hanno concepito questo disastro, è dura uscirne.

Anzi, non se ne viene proprio fuori. La sola novità apprezzabile di questa sera, è che dopo le insopportabili e supponenti parole che ripete Arrivabene a ogni sortita sul ciclo quadriennale, Agnelli ha finalmente dato l’orizzonte di fine stagione, per tirare la famosa riga. È già qualcosa. Ma attenzione, perché potrebbe essere troppo tardi. E non vorrei mai essere nei panni del successore, che si troverà a raccogliere un’eredità fatta di sola polvere e ceneri. Buonanotte.

P.S.: il titolo non è un errore.