Guardare la Juve di questi tempi è un atto di fede, cosa alquanto sconosciuta per un irriducibile ateo, ma siamo qui. Stiamo parlando del solito menu, niente di nuovo a tavola nemmeno stasera, quindi salto volentieri la solita litania sul momento [e sono generoso a definirlo così] che stiamo attraversando, e vado dritto alla partita.
Un primo tempo di sconcertante pochezza e bruttezza, con il Lecce giustamente arroccato e attentissimo in fase difensiva, e una Juve che proprio non sa cosa fare con la palla. Tutte le strade verso Falcone sono chiuse, e nessuno sembra avere la chiave per aprirne di nuove.
Cambia tutto nel secondo tempo, dove finalmente con le solite folate di orgoglio & rabbia la Juventus riesce finalmente a impensierire il Lecce costruendo qualche occasione. I giallorossi accusano il colpo e arretrano fino a schiacciarsi completamente, ma perdono sicurezza.
Il gol vittoria lo confezionano i numeri 43 e 44 in maglia bianconera, il neo entrato Illing Jr e Nicolò Fagioli. Il primo dei due fa una cosa semplice e banale che però nella Juve di oggi pare straordinaria e brilla come un diamante, entra deciso e cazzuto su una palla, che allunga immediatamente al compagno senza pensarci. Fagioli poi fa girare in porta una perla di rara bellezza.
Fa piacere per il ragazzo, ad oggi il meno impiegato tra tutti i baby boys, anche perché il suo ingresso al posto di un insulso McKennie ha di fatto cambiato la partita. Bene anche Miretti e Soulé, tra i veterani invece la prestazione della giornata la regala un insospettabile Alex Sandro, a caccia di rinnovi o nuovi contratti da raccogliere. Alla prossima.
