La nuova partita più importante della stagione di questo fine settimana è ormai alle porte e ‘sto stillicidio fortunatamente (?) potrebbe anche finire stasera. Una sconfitta con la seconda squadra di Milano chiuderebbe le porte del sogno scudetto anche per gli irriducibili sotto peyote, ma a conti fatti non segnerebbe uno stop irrimediabile per la corsa alla qualificazione in Champions.
Ed è infatti con questo sentimento che Acciuga approccia la partita, dichiarando che quella di domenica non sarà la partita della svolta, non avrà nulla di decisivo perché il campionato è ancora lungo ma certo sarebbe bello prolungare il momento màggico, magari contro un avversario forte.
Sicuramente, afferma, sarà una partita bella da sgioare. Il merito di ciò ovviamente dovrà ricadere esclusivamente sulle spalle degli avversari, visto che notoriamente noi non dobbiamo fare i bellini.
L’entusiasmante prestazione di mercoledì scorso, un’ora e mezza di corse a perdifiato riuscendo per una volta a non riempire l’infermeria di lungodegenti, ci consegna una squadra piena di risorse anche se alcune a tempo limitato: il ritorno di Danilo assente in CL per squalifica, il rientro in gruppo di Di Maria, l’esordio dopo 10 mesi di Chiesa (definito una piacevole sorpresa, in pratica come se non l’avesse mai visto in queste settimane), la riapparizione di Bremer, niente da fare invece per Kean che si rivedrà l’anno prossimo, Paredes che appartiene alla categoria mi si nota di più se vengo o se non vengo e il figliuolo De Sciglio, in dubbio Vlahović anche se credo non farà parte della scorribanda, insomma, la possibilità per Allegri di schierare la 51esima formazione diversa in 51 gare si profila come sempre più probabile.
Con il progressivo abbandono del lazzaretto parrebbero abbassarsi invece le chance di una maglia da titolare per i cciuovini, ormai pronti a ricadere nel dimenticatoio. In realtà l’ancora precario stato di salute dei vaganti suggerirebbe per questi un impiego da subentranti per spaccare la partita (e si spera limitarsi a quella), ma si sa come la pensi Acciuga, meglio uno rotto ma esperto a lanciare sguardi brutti e cattivi in campo che uno sano ma incosciente a correre appresso agli avversari, buono al massimo da buttare dentro quando sei sotto di tre gol.
I milanesi, dopo essersi buttati alle spalle il periodo critico di qualche settimana fa compensando i passaggi a vuoto con Udinese e Roma grazie alle vittorie su Sassuolo, Salernitana, Fiorentina e Sampdoria, alle quali aggiungere le prestazioni convincenti in CL con la qualificazione agli ottavi in un girone sulla carta assai più complicato del nostro, arrivano a Torino anche loro con qualche assenza importante, Lukaku in primis oltre al dubbio su Bastoni influenzato, ma con il recupero di quel Brozović su cui sacrificare qualcuno in marcatura, e nel complesso sicuramente in una condizione migliore della nostra, con molte più certezze.
Inutile stare a girarci attorno, contrariamente a quello che dice Acciuga, quella di domenica sarà una partita fondamentale, non solo per il prosieguo della stagione (anche pensando al derby romano e in funzione dello scontro tra due settimane con la Lazio potrebbe accorciare di molto la classifica in ottica CL) ma soprattutto a livello psicologico (senza voler contare l’astio nei confronti dei cartonesi), dopo 14 mesi di scontri diretti nei quali non si è mai vinto e si è fatto sempre abbastanza schifo. Una sconfitta (ma un pareggio non cambierebbe di molto le cose), oltre che a buttarci fuori quasi da tutto già ad inizio novembre, certificherebbe (ove fosse ancora necessario un pezzo di carta con sigillo imperiale) l’inadeguatezza di qualcosa, squadra, giocatori, staff tecnico (ormai è complicata l’attribuzione univoca delle colpe), anche per un torneo come il campionato, oltre ai risultati già palesi in questo senso per l’Europa che conta (e in trepidante attesa di quelli per il trofeo di seconda categoria). Varrà la prestazione, ma forse per una volta servirebbe soprattutto portarla a casa (Allegri esci da questo corpo).
Un ultima considerazione sull’Allegri visto in conferenza stampa sofferente, infastidito, senza neanche i guizzi di paraculaggine che aveva mantenuto fino a qualche partita fa. Non so se sia colpa dei risultati ad oggi, se qualcuno l’abbia cazziato, se non abbia idea di come cavarsela o se magari sa qualcosa che noi non sappiamo. O forse si sta insinuando nella sua mente che quello ad aver sbagliato qualcosa potrebbe essere lui. Poi però guarda l’estratto conto e dice naaaaaahhh…
Juventus che dovrebbe scendere in campo con:
Szczęsny; Danilo, Bremer, Sandro; Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostić; Miretti, Milik.
Credo che la cabina di regia possa essere ancora appaltata all’ex Sassuolo, quando la logica alternerebbe la sua posizione con quella di Fagioli.
Probabili gli inserimenti di Chiesa, Di Maria e Vlahović nella seconda parte del match ma dipenderà dall’andamento della gara (se non si sta perdendo, chi ce lo fa fare?).
Difficile invece ipotizzare un 433 dall’inizio, col rischio di subire maggiormente il centrocampo avversario senza avere i giocatori migliori (soprattutto gli esterni) per poterlo invece impensierire, ma l’allegrata è un po’ che non la fa…
Gli altri dovrebbero schierare:
Onana; Skriniar, De Vrij, Acerbi; Dumfries, Barella, Çalhanoğlu, Mkhitaryan, Di Marco; Matinez, Džeko.
Arbitra Doveri, alla sua duecentesima partita in Serie A e vanno fatti complimenti a’ rragazzo, sperando sia leggermente più in forma dell’ultima volta che ha fischiato questo scontro.