Luca, capitano e leggenda

Luca, capitano  e leggenda

È una di quelle notizie che ti aspetti, che sai che può giungere da un momento all’altro, lo metti nel conto, ma con infantile ostinazione rifiuti, la scacci via dalla mente, mentre pensi e ti convinci di credere nei miracoli, anche se non ci hai mai creduto. Ma poi arriva, e quando succede, scopri che non sei pronto, e il dolore ti investe in pieno come un pugno nello stomaco.

Faccio una fatica enorme a scriverne adesso, a caldo, mentre sono travolto dalle emozioni. Per noi è stato un idolo, il nostro capitano, un simbolo e una leggenda bianconera. L’ultimo ad alzare la maledetta nel 1996. Ma Gianluca Vialli, che ci ha lasciati questa mattina, è stato molto, molto di più che solo un eroe della storia juventina. È stato un uomo immenso, che al calcio ha dato tutto.

Bastano i messaggi di cordoglio che arrivano da ogni parte del mondo, dai campioni di ieri, di oggi e di domani, per farsi un’idea di che uomo fosse. Di quanto sia stato universalmente amato e ammirato da ogni parte, al di là di ogni tifoseria. Spesso di dice dell’uomo dietro al campione, ma mai come in questo caso è pertinente. Gianluca è stato davvero un grande uomo di sport.

Mi mancherà moltissimo, il suo sorriso e la sua intelligenza, resterà per sempre invece il ricordo di quello che ha fatto in quei campi, con quella maglia, la nostra maglia, e anche con tutte le altre, e pure di tutto quello che ha fatto dopo, quando di maglie non ne indossava più. Ma oggi mi viene solo da piangere, e ogni tributo che leggo è una coltellata. Oggi è un giorno tristissimo.

Buon viaggio Luca, ti ho voluto bene.