Stretti tra intercettazioni tragicomiche trapelate italicamente per aizzare il popolino, e conti in rosso alla Dario Argento, cerco scaldare la fantasia in una fredda notte nel nord Europa e dar respiro all’animo bianconero che ancora alberga in me, nonostante anni in cui vi sia stato poco da stare Allegri.
Non nascondo che sia una fantasia nata anche per la spada di Damocle che pende sulla Juventus FC… in ogni caso, la sottopongo alla vostra attenzione al fine di conversarne tutti insieme.
Le sessioni di mercato che si presentano verranno affrontate probabilmente con le stanze del tesoro (dilapidato) chiuse a doppia mandata, e allora provo ad immaginare una strategia di mercato che possa apportare talento, energie e forze fresche, cercando allo stesso tempo di elevare, valorizzare e far esprimere il talento dei calciatori già in rosa.
Così immagino una Juventus che abbia il coraggio di non rinnovare i calciatori in scadenza (Cuadrado, Alex Sandro, Rabiot, Di Maria), non esercitare l’opzione di acquisto per Paredes e, magari, dulcis in fundo decida di liberare Sczcesny un anno prima della fine del suo contratto per cosi economizzare ingaggi per circa 60 milioni lordi e, al contempo, riportare a Torino giovani promettenti come Rovella e Cambiaso.
Il progetto tecnico sarebbe, quindi, insistere e lavorare profondamente sia tecnicamente che tatticamente sui calciatori già sotto contratto ed attendere le ulteriori scadenze contrattuali di Rugani (virtualmente incedibile con il folle ingaggio che percepisce) e Bonucci del 2024 con le ulteriori economie salariali (circa 18/20 milioni annui).
La rosa per la stagione 2023/24 sarebbe la seguente per me:
Portieri: Perin, Gori, Portiere Next Generation
Difensori centrali: Bremer, Bonucci, Danilo, Gatti, Rugani.
Laterali: Kostic, Cambiaso, Pellegrini, De Sciglio, Barbieri.
Centrocampisti: Locatelli, Pogba, Fagioli, Miretti, Rovella, McKennie.
Attaccanti: Vlahovic, Milik, Chiesa, Kean, Iling Junior, Soulé.
Quella che ne vien fuori è una rosa tecnica eterogena, solida e talentuosa, capace di competere con tutte le squadre titolate della Serie A, da affidare ad un allenatore che attraverso allenamenti specifici, preparazione atletica ed idee tattiche contemporanee possa riuscire a metter in condizione ogni calciatore di esprimere il proprio talento al meglio.
Ovviamente, questa mia fantasia di mercato presuppone che il Tottenham eserciti il diritto d’acquisto per Bentancur e Kulusevski cosi come il Chelsea per Zakaria (sinceramente a malincuore), così come che per Arthur venga trovato un prestito in una squadra che voglia scommettere su un talento che pare perso ed inespresso.
Se le dinamiche di mercato portassero a cedere McKennie per una cifra intorno ai 20 milioni (leggo che la Juventus chiede una cifra ben maggiore) investirei subito il ricavato dalla sua cessione per un calciatore tra Samardzic (Udinese) e Vlasic (West Ham United).
Se, infine, fosse possibile ingaggiare a parametro zero Tsygankov (Dynamo Kiev) non esiterei a schierarlo al posto di Soulé che darei in prestito ad una società amica, magari l’Empoli, cui lascerei ancora un anno De Winter in attesa che dal 2024 prenda il posto di Rugani.
Dunque, una scelta certamente coraggiosa ma necessaria a mio avviso, pensata sulla filosofia del “rebuilding” degli sport USA, ossia, passare attraverso una stagione di “transizione” (competere per uno dei primi quattro posti validi per l’ammissione alla Champions League) per valorizzare i propri giovani, portare a scadenza i contratti onerosi e puntare con decisione al mercato di giugno 2024 ove, finalmente, fare il mercato che vorrei.
