Anteprima Juventus-Monza (-15)

Anteprima Juventus-Monza (-15)

Prima giornata di ritorno del Campionato degli Onestih dopo dieci anni di ruberie di cui dovremmo solo provare vergogna, come sentenziato dal sacrista Legrottaglie, uno che ancora oggi mi fa provare sì vergogna, ma per averlo visto indossare la nostra maglia. Comunque certe volte aprire la bocca serve a togliersi qualsiasi dubbio.

A Torino è di nuovo di scena il Monza, una squadra che sa giocare al calcio (ipse dixit) e che si presenterà in formazione tipo, mica la combriccola di disperati contro cui abbiamo faticato pochi giorni fa in Coppa Italia. Ma Acciuga ha detto che dobbiamo rinforzare la classifica, quindi si punta almeno al pareggio con annesso fortino d’ordinanza.
Certo, una vittoria ci riporterebbe in scia ad Empoli e Torino, con vista sul settimo posto dell’Udinese.
Ah, quei bei campionati da settimi posti (e sarebbe già una benedizione), non ne sentivate la nostalgia? Per aggiungere un po’ di dolcezza alla memoria, l’unica non indagata in questo momento è terza in classifica. Beccàteve ‘sta madeleine.

Solito turnover dall’infermeria, due ne entrano (Chiesa e Cuadrado, ma sarà roba di un paio di giorni mesi), due finalmente ne escono: dopo quasi cinque mesi di assenza (almeno con la maglia della Juve, ma l’ultimo spezzone di partita vera l’ha giocato il 19 aprile 2022, ormai nove mesi fa) torna tra i convocati Paul Pogba, l’uomo attorno al quale doveva essere ricostruita la Juve trepuntozero e che finalmente potrà dare un altro senso alla sua stagione che non sia il nuovo taglio di capelli, accompagnato da Dusan Vlahović, l’uomo che doveva diventare il terzo attaccante più forte d’Europa ma che poi sulla sua strada verso il successo ha incontrato il gabbione e la pubalgia. Per loro forse uno spezzone di partita, vederli dall’inizio credo sia assai improbabile (a meno che Galeone in trasferta torinese non abbia trascinato il Mister in un sabato di bevute colossali).
Agli assenti si aggiunge Weston nedevifa’ddieci McKennie che a quest’ora dovrebbe aggirarsi per le vie di Leeds in cerca di un posto letto.

Dopo la reazione di nervi a caldo contro l’Atalanta la Juve è chiamata a superare il down depressivo e a trovare le motivazioni per completare una stagione che al momento non ha alcun senso, in un mese di fuoco che probabilmente si aprirà lunedì con le motivazioni della sentenza della giustizia sportiva per passare poi alle prime sentenze calcistiche ad eliminazione diretta tra i quarti di Coppa Italia con la Lazio e il doppio confronto col Nantes per gli spareggi di EL (restano comunque due percorsi che se portassero alla vittoria ci aprirebbero le strade a due coppe europee, salvo poi doverle affrontare con una squadra probabilmente costruita per la Serie B che nessuno dovrebbe toglierci l’anno prossimo), intervallate da Salernitana, Fiorentina e Spezia in campionato, fino a chiudere questi trenta giorni col derby in casa e il ricorso al CONI. In tempo insomma per la quarantina di giorni richiesta da Chiné per affondare il colpo sulla manovra stipendi.

Secondo i fuffaroli Acciuga in settimana ha provato qualche nuova soluzione di gioco, dal 3421 al 433, ma in conferenza stampa ha tenuto a precisare che non si schioderà dal 352 che tante soddisfazioni ci ha dato con la striscia di successi consecutivi, salvo poi ricordare che nelle ultime partite abbiamo preso otto gol e che bisogna tornare a quando di prenderne una caterva si correva solo il rischio.
Per cui mi aspetto di intravedere su qualche streaming bulgaro una Juve in campo con:
Szczęsny; Gatti, Bremer, Danilo; DE SCIGLIO (no, dài, facciamo Soulé), Fagioli, Paredes, Rabiot, Kostić; Di Maria, Kean.
Monza in formazione tipo con:
Di Gregorio; l’infervorato Izzo (nuovo capitolo della faida col Fideo), Marí, Marlon; Birindelli, Pessina, Rovella, Carlos Augusto; Caprari, (garra)Ciurria; Mota.

Ho disdetto DAZN e Sky e lo streaming in cirillico non mi piace, che posso vedermi?
La domenica pomeriggio è dedicata al torpore postprandiale, scarsissima l’offerta sulle generaliste.
Alle 14.30 su Italia1 Twister, un film sulla trottola della giustizia sportiva che avrò visto quando ancora ciavevo i brufoli, mentre un’ora dopo su La7 Casa Howard, un pluripremiato filmone di piangere dopo le sentenze ancora più vecchio del precedente, nobilitato dalla regia di James Ivory (alla sua seconda trasposizione da un romanzo di Edward Morgan Forster, il primo fu Camera con vistaSulla Serie B –, sempre roba di case, insomma) e dalla presenza di Anthony Hopkins, Emma Thompson, Vanessa Redgrave, & Co.
Altrimenti in programmazione atipica (di solito è uno della cinquina di Pasqua) su Iris troviamo Qvo Vadis (al CONI?), così vecchio che sono morti pure i nipoti degli attori protagonisti. Ma insomma…

Alternative ai film? Ma è ovvio, la domenica è la giornata delle maratone!
Partiamo con quella di Primo appuntamento su Real Time, accozzaglia di improbabili casi umani sapientemente scelti da una équipe di esperti (mi piacciono more e con le tette enormi, gli accozzano una tipo Twiggy) che si incontra in un cesso di ristorante romano nel tentativo di intavolare una relazione. Spoiler: non ci riusciranno e si magna pure demmerda.
E dopo i tentativi di fidanzamento si passa alla doppietta Il castello delle cerimonie + Il boss delle cerimonie (pace all’anima sua) che ci accompagna fino al posticipo delle 20.45, un piano sequenza lungo ore su Cicirenella e Ciccillo promessi sposi che parte con prenotazione del pranzo/cena di matrimonio («Vulimme quattre primi e quattre secondi, però prima pure doie antipast’ co’ crud’ipesce e spaghetti avvòngole, e alla fine della cena pasta ì ppatate colla provola azzeccata, ciavìmme dodici cantanti e vulìmme pure i trans c’abbàllane, ‘a ggente s’ha dda senti’ male»), per passare poi alla serenata, quindi trucco e parrucco e finalmente sbarco degli ospiti con sfilata sul red carpet del ristorante in tenuta da baiadere cubane borderline sadomaso e conseguente abbuffata della serie non c’è un domani.
Altrimenti altra maratona su DMax è quella di Vado a vivere nel bosco, una famiglia di disadattati che fa visita ad altre famiglie di disadattati aiutandoli a costruire la casa dei loro sogni, che è praticamente lo scenario da incubo tipico di quelle baite sperdute tra i boschi nei film horror in cui devi ritenerti fortunato se sei il primo a morire per dare l’esempio ad un calcio malato.
Che altro? Ah, sì, c’è il Grande Fratello VIP, che non ho mai capito da quanti anni dura, c’è gente che sta lì dentro da prima della pandemia (a proposito, non so se avete mai beccato una vecchia serie, Dead Set, abbastanza veloce e rapida, che racconta proprio di una pandemia con zombie che assalgono gli studios dove ha luogo il Big Brother inglese, tra i protagonisti un giovanissimo Riz Ahmed, se piace il genere…).
Coraggio.

PS: a proposito de morti viventi, segnalo il ritorno dei The Zombies, gruppo a cavallo tra brit pop e beat ai tempi della British Invasion, con il nuovo singolo Dropped Reeling & Stupid. A quasi 80 anni arrivano con un groove che De Sciglio in acido se lo sogna. Per vecchi marci dentro.