Essere bullizzati da Izzo per 90′ la dice lunga su quale sia la caratura, anche caratteriale, di questa squadra, con buona pace di Danilone e gli altri leader carismatici. Ma poi per fortuna c’è l’aspetto tattico… e quello atletico! Ah, no? E va be’ pazienza, il disastro è servito su un vassoio d’oro tempestato di diamanti. Saranno felici Figc, Coni, Uefa, Consob e compagnia bella, non c’è bisogno di sanzioni contro la società per mandarla in B, ci pensano da soli.

Una rappresentazione plastica del nulla [calcistico] che migliore non può esistere, questa la Juventus di oggi e del futuro. Sì perché è inutile prendersi in giro, non è roseo il futuro, tra inchieste, processi, sanzioni e bilanci, ci godremo questa Juvetta ancora a lungo, ma quel che dispiace è un’altra cosa. È vedere questa squadra che si penalizza da sola. Fuori dalle aule dei tribunali e sui verdi campi, questa Juve potrebbe dare molto, molto di più.

Potrebbe giocare a calcio per cominciare, e giocarsela con chi deve, che sia la salvezza o la testa della classifica. Potrebbe metterci l’impegno che ci mette nelle cene e sui social, sul rettangolo di gioco. Potrebbe decidere di non mollare a gennaio nonostante la situazione, dopotutto non diciamo sempre che sono professionisti? È vero che la squadra è slegata tra chi sa di andare via, chi non ha alcun interesse e chi forse può averlo. Ma l’orgoglio, almeno quello, dovrebbero averlo tutti.