In uno Stadium gremito all’inverosimile (vista la situazione – tranquilli, è solo grazie al calo prezzi) si torna ad annusare il profumo d’Europa, anche se solo quello di tubi di scappamento e odore di broccoli e sughi troppo stufati della periferia dell’impero. Niente più morbidi acquerelli dal Grand Tour, ma quel triste mitteleuropeismo d’antan dominante mattone di una tavola di Vittorio Giardino, meglio comunque delle milizie banditesche a presidiare cavalli di Frisia al confine mentre i rotolacampi dipingono le sterminate pianure nelle secolari attese negli scali intermedi che ci potrebbero vedere protagonisti l’anno prossimo nell’ultima fascia UEFA, sempre che Mastro Čeferin non ci chiuda le frontiere in da la fazza.
La parola d’ordine della settimana è: riempire (pronunciata cinque volte in sedici secondi).
Abbiamo scoperto che siamo stati bravi a riempire (e due) con la Coppa Italia, che adesso dovremo essere ancora più bravi a riempire (tre) con l’Europa League, tutto per scongiurare l’horror vacui dei tanti, troppi giorni tra un turno di campionato e l’altro, che andrebbero definitivamente a vedere il grande bluff di colui che ha trovato un buco, ci ha messo dentro il nulla e ha fatto il pieno (del portafoglio). Di sicuro, l’unica cosa che abbiamo riempito (quattro) e meglio del solito è l’infermeria e a tal proposito, indovinate un po’?! Sì, anche stavolta Pogba torna alla prossima. In realtà per il franzoso c’è una nuova data di rilascio (dietro pagamento di una cauzione ad oggi pari a circa 6,98 milioni lordi) coincidente con il derby di Torino, 28 febbraio p.v., quando saremo all’alba dei sei mesi dall’intervento e fino alla conferenza stampa del giorno prima potremo anche fare finta di crederci.
Comunque, speriamo di riempire (e cinque, record eguagliato!) anche la porta avversaria di gol, perché Acciuga ha detto che bisogna mettere le basi per andare a Nantes fra una settimana con un buon vantaggio (anche se secondo me per lui vantaggio significa non aver perso).
Il Mister mette subito in cantina il tridente pesante, che con questo calcio europeo è un attimo a prendere tre fischioni ed è meglio coprirsi subito che poi all’estero farà pure più freddo. Del resto per il suo calcio all’impronta del quel poco che c’è e il più tardi possibile, vero antagonista del gonzo-football tutto e subito praticato oltrefrontiera, è perfino troppo vedere Di Maria e De Sciglio furoreggiare insieme scalpando tutti quelli che incontrano su quella fascia, quando un Barzaglione terzino bloccato con quattro autofilettanti Parker sulla linea di fondo sarebbe stata la cura a tutti i mali.
Quindi, Juve in campo con:
Szczęsny; Danilo, Bremer, Sandro; De Sciglio, Fagioli, Paredes (bonus bestemmie esaurito), Rabiot, Kostić; Di Maria, Vlahović.
Francesi che sognano il colpaccio con:
Lafont (vecchio cuore viola!); Centonze, Castelletto, Girotto, Hadjam; Moutoussamy, Sissoko; Blas, Mollet, Guessand; Mohamed.
Ho disdetto tutto e non la vedo manco in chiaro aggratise, così mia moglie impara e l’ammennicolo amputato se lo sta a magna’ il gatto, stasera che faccio?
Che Dio ci aiuti.
No, non è quello che ve dovete vede’ (anche se c’è) né il canovaccio per la partita di stasera (anche se sarà così), ma in televisione non c’è veramente una mazza.
Detto questo, mi sento di mandare un pensiero, per quel poco che vale, ovvero veramente un cazzo di niente, a Ignatius Ganago.
