Un derby che, visto il punteggio finale, non è certo stato povero di emozioni. Un derby fortemente caratterizzato dai calci piazzati, in cui segnalo pochi dati. Uno è sicuramente il brutto primo tempo della Juventus, molto/troppo bassa a subire il palleggio del Toro che chiude con un dato di possesso palla bulgaro, che è sì caratteristica della squadra di Juric, ma la Juventus non ha fatto molto per arginarlo. Primo tempo che si chiude comunque sul 2-2, e qui c’è il secondo dato che segnalo.
I bianconeri vanno due volte in svantaggio, ma la ribaltano. In questo senso, la squadra è sembrata effettivamente correre senza perdersi mai d’animo, a differenza di quanto vedevamo qualche tempo fa. La terza cosa da segnalare è il ritorno in campo del figliuol prodigo, Paul Pogba. Gioca meno di venti minuti e non tocca poi tanti palloni, ma il suo ingresso sembra essere stato benzina pura per lo Stadium e anche la squadra in campo, che con Rabiot e Fagioli prende in mano la mediana.
I granata difatti calano e alla fine la Juventus vince con merito, certo, poche azioni manovrate, gol su calcio d’angolo e tutto quello che vogliamo, ma in una prova che è sempre e soprattuto nervosa e di carattere come il derby cittadino, queste qualità contano qualcosa. La Juventus di qualche mese fa, sotto di due gol, avrebbe perso. Ultimo dato, i tre punti pesanti. La Juventus è ora a sole 10 lunghezze dalla quarta, complici i risultati nel gruppone-Champions, ha rosicchiato qualcosa.
Certo, con tutte le spade di Damocle che pesano sul collo della società bianconera, non ha poi molto senso mettersi a fare calcoli su punti e classifica, ma questo c’è, e questo ci prendiamo. La prossima si va a Roma, ma sarà un turno interessante perché già venerdì si giocherà Napoli-Lazio. Vista la posizione in classifica delle due romane, che ci interessano particolarmente, e il peso dei due scontri, gli sviluppi potrebbero essere importanti. E magari non ci annoieremo.
