Una premessa: mai come in questa serata e in questa stagione, me ne può importare meno di tattica, merito, e ogni analisi più o meno approfondita della partita. Ancor meno della vivisezione degli episodi. Mi importa solo una cosa, si è vinto, e contro l’Inter questo normalmente basta, nelle circostanze di quest’annata, basta e avanza pure. Insomma, godo, e potrei chiudere qui.
Ora parliamo della partita. Sì, la Juventus vince con merito, avrebbe potuto e dovuto raddoppiare, per evitare il solito patema finale, ma ci può stare, dato che si affrontava quella che a detta di tutti è la seconda squadra più forte della Serie A. Una partita vinta soprattuto a centrocampo, dove Rabiot, Locatelli e Fagioli hanno fatto la differenza, quest’ultimo che è il più giovane farebbe notizia.
Allegri l’ha preparata bene credo, e non ha sbagliato mosse. È stata una Juventus sì attendista, come sempre, bassa, come sempre, ma che ha saputo gestire il possesso avversario e ripartire molto rapidamente in verticale senza troppi fronzoli. Niente di trascendentale, o ancor meno spettacolare, ma [parolina magica] efficace. Che è quello che più conta, al di là dei gusti personali.
Detto del centrocampo, una nota di merito in più va senz’altro all’autore del gol-partita, ma soprattuto a Gatti, che avevamo tutti dimenticato facesse parte di questa rosa, liquidato in fretta come inadeguato e non all’altezza della categoria, che invece regala una prestazione più che convincente, ed è la seconda consecutiva, e stavolta c’era l’Inter e non la Cremonese.
Non sto qui ad esaltarmi, il futuro ci dirà cosa sarà, ma intanto è una buona notizia. Complice il nostro amico Milan, la Juventus vola [letteralmente] a -7 dal quarto posto. Più che dimezzato il gap dei -15 punti, mai così vicini all’obiettivo, che resta estremamente difficile, soprattuto in vista del calendario che ci attende. Sul campo sarebbero 56, con l’Inter spedita al terzo posto, non male.
Si va a riposo con una bella soddisfazione, e qualche grattacapo per la solita carneficina di infortuni e le condizioni di Chiesa, ancora fuori dal campo dopo pochi minuti dal suo ingresso. Ma anche a questo, purtroppo, ci siamo abituati. Buona sosta.
