Serviva una frittata? Eccola servita. Non che un 1-0 in casa fosse una gran cosa in una semifinale con la gara di ritorno da giocare a San Siro, ma certo era meglio che 1-1. Toccherà vincere a Milano, impresa mai semplice, per andare in finale, altrimenti a casa e ci ricorderemo di quello sfigatissimo fallo di mano di Bremer negli ultimi 10 secondi del match. Il risultato in sé alla fine ci può stare, la Juventus aveva giocato un buon primo tempo, addirittura aggredendo alta in svariati frangenti, ma nel secondo ha concesso molto agli avversari e ha sbagliato una quantità industriale di giocate.
In uscita, appoggio, lunghe corte, disimpegni, assist, e qualsiasi altra cosa vi venga in mente, troppi errori e troppo terreno concesso all’Inter che ha avuto qualche occasione. La cappellata di Bremer, che aveva fatto una grande partita, rimane epocale, ma è così che va quando lasci l’iniziativa agli altri, brucia soprattutto per il timing e la dinamica da polli. Ma, giova ripeterlo, avremmo portato a casa solo un 1-0. È pur vero che in questo tipo di partite sempre bloccatissime, anche una singola rete può fare la differenza. Tralascio di commentare la solita coda di polemiche, ma ammetto che ho apprezzato quello che è ormai un grande classico: il finale con espulsioni e fuochi d’artificio vari.
Parlando di singoli, stasera è mancato Di Maria, al quale non è riuscita nessuna giocata, è stato quasi deleterio. È evidente che non è in gran condizione, giusta la sostituzione anche se Chiesa, anche lui alle prese con beghe fisiche, ha inciso molto poco. Ho visto bene Fagioli, il subentrato Miretti non brilla, Danilo sembrava aver ritrovato la verve, solito ottimo Rabiot. Gatti si conferma, ancora maluccio Vlahovic, con tutte le attenuanti del caso in una partita come stasera, tutti gli altri bene o male in partita. Sabato sera c’è la Lazio e poi si va a Milano a giocarci la finale, faremo sicuramente a meno di Cuadrado, ma per allota chissà cosa accadrà nei pressi del J-Medical. Ourevoire.
