Benvenuti alla partita più importante della stagione di questa settimana prima della prossima che, in via del tutto eccezionale e solo per voi affezionati lettori, questa volta è DOPPIA!
E una la stiamo giocando dalle 14.30 di ieri, quasi la sfida tra el Gato Diáz e Constante Gauna, sarebbe solo bello sapere chi in quell’aula è il vecchio dai capelli bianchi che si lancerà con un’eleganza che mai più mostrerà sulla sua sinistra.
Comunque, quando si diceva che giocando ogni tre giorni qualsiasi giorno per il ricorso al Collegio di Garanzia sarebbe stato una vigilia o quasi, nessuno immaginava che avrebbero fatto di tutto per arrivare a sentenza nel riscaldamento prepartita. Anzi no, ce l’aspettavamo tutti. Quando la giustizia è una sicurezza, insomma.
Mi sarebbe piaciuto solo che stasera al posto di questa Juve ci fosse stata una squadra di assassini come quelle che abbiamo visto anche nel recente passato, anziché le mammolette che ormai da mesi vediamo arrancare in campo in crisi di identità e obiettivi. Di certo non aiutata da questa pantomima giudiziaria, ma sappiamo tutti che i risultati pessimi hanno natali molto precedenti.
E però questi siamo (cit.), e con questi dobbiamo provare a portare a casa un passaggio in semifinale di coppetta che al momento appare assai poco (anzi, per niente) scontato.
Acciuga ha messo subito le carte in tavola: non è pensabile difendere lo zero a zero. Quindi il suo piano è prendere subito un gol e poi sperare nei rigori, un classico che ci ha portato sempre benissimo in passato e il solito mantra del vincere è una cosa straordinaria inizia ad avere una sua logica. Come altro se non straordinaria potrebbe essere salutata la vittoria europea? Non vi affannate sul dizionario dei sinonimi, non c’è problema, in tarda serata saremo a tirare fuori gli stessi aggettivi di cui abbiamo abusato in queste settimane, per l’occasione impreziositi dal madonnometro in formato giustizia sportiva.
Del resto, pensate al culo sfacciato di quest’uomo: è capace che pur eliminati si finirebbe a parlare di tutt’altro, facendo passare in cavalleria l’ennesimo disastro.
Anche stasera Pogba gioca la prossima, De Sciglio è tornato (ma c’è sempre tempo), Sandro è resuscitato, Kean è affaticato, Milik è appesantito, Vlaho è turbato, Rabiot è mezzo sciancato, Chiesa in predicato, la solita solfa, inutile stare qui ad arabescare. Diciamo che questa Juve le uniche consapevolezze le ha regalate ai suoi tifosi.
Chiudo con questa esternazione: «Penso che Allegri sia la persona migliore per difendere l’1-0 dell’andata, è molto bravo a gestire i vari momenti della partita ed ha messo in piedi una difesa molto solida, la stessa che è valsa alla Juventus parecchi punti in campionato.»
Se il buongiorno si vede dal mattino, le mie perplessità su un Del Piero vicepresidente o salcazzo cosa sono tendenti all’aumento esponenziale.
Quindi, all’Estádio José Alvalade ci presenteremo con:
Szczęsny; Danilo, Bremer, Sandro; Cuadrado, Miretti, Locatelli, Rabiot, Kostić; Di Maria, Vlahović.
Ad attenderci lo Sporting di Amorim che ha capito come gioca la Juve schierato con:
Adan; Diomande, Gonçalo Inacio, Coates; Esgaio, Morita, Pedro Gonçalves, Nuno Santos; Edwards, Chermiti, Trincão.
Ho disdetto tutto, che faccio?
Collegamento diretto con Momblano & Friends per la veglia in camera mortuaria.