Una tristissima Juve fa una tristissima partita a Milano. Avviandosi verso un tristissimo finale di stagione nel quale oggettivamente non c’è nulla che possa strapparci un sorriso. L’Europa League, ultimo obiettivo sulla carta ancora in gioco, è evidentemente proibitivo per questa squadra, per cui anche in questo caso si va verso un epilogo mesto. Le vicende extra-campo fanno il resto, ed eccoci qui completamente svuotati, senza la minima voglia di assistere a mezza partita.

Come diceva Astarte nella sua Anteprima, e io stesso nel precedente Endgame, non si vede l’ora di finirla questa tragica annata. Pur non sapendo nulla di come sarà la prossima, e le premesse sono tutt’altro che buone, c’è solo da pregare e restare attaccati alla flebile speranza che qualcosa cambi. Io sono tra quelli che pensa che ci toccherà Allegri ancora un altro anno. E se è stato difficile sopportarlo cinque anni, e poi resistere un ulteriore biennio, il terzo anno è roba alla quale non si sopravvive.

Preparare e mettere in scena una semifinale in questo modo osceno, per quanto valga la Coppa Italia che però restava uno dei pochissimi obiettivi della sciagurata stagione, è irrispettoso verso i tifosi, la società, il calcio, lo sport. Rimaniamo quindi inermi ad assistere a questo scempio, strisciando verso un finale di stagione già scritto. Il periodo è questo, e quello che verrà, tranne in caso di miracoli ai quali non ho mai creduto, sarà molto simile. Non so più nemmeno con chi prendermela. Arrivederci.