Benvenuti alla partita più importante della stagione prima della prossima, che potrebbe essere una delle tre più importanti anche per la prossima stagione, che potrebbe essere la stagione più importante prima della prossima in cui porteremo i libri in tribunale. È una questione di prossimità. Ci si va vicino, non ci si arriva mai. Zenone ci spiccia casa.
Un vero e proprio mezzogiorno e mezzo di fuoco, quello che ci attende a Rock Ridge de Hota, dove lo speculatore cortomusista Hacciuga Lamarr per far passare la ferrovia diretta a Champions City cercherà di scacciare i notoriamente pacifici pionieri bergamaschi con l’aiuto di una dozzina di ladroni bianconeri.
Ma lo sceriffo Bart Zapata e il suo vice Gasperini Kid venderanno cara la pelle, gente di pianura, gente che i cavalli li abbatte a cazzottoni («Mongo! Saaantaaamaaariiaaaa!»).
Diceva Pep che giocare con l’Atalanta è come andare dal dentista, poi stai bene, ma nel mentre il calvario. Ecco, a noi non capita manco di stare bene da un po’: l’ultima vittoria in campionato con un 3-1 esterno (che seppe di vera e propria beffa per i bergamaschi, che per 70′ ci avevano bullizzati a tutto campo) risale ormai al 2019, in mezzo due sconfitte e quattro sudatissimi pareggi, con l’unico squillo di gioia quello della finale di Coppa Italia 2021.
Bei tempi quando l’Atalenta ci regalava sei punti a stagione da contratto (fun fact: non succede più dal 2016/17).
I risultati di ieri in questo turno di incroci hanno fermato le romane ma riavvicinato pericolosamente le milanesi, e si è ormai capito che la fatwa di Béla Acciuguttmann contro la squadra di Inzaghi («dovete arrivare sesti!», più afflittivo di Chiné!) ci si ritorcerà contro e la nostra corsa alla Champions si ridurrà ad un testa a testa con i rossoneri benedetto (?) dallo scontro diretto della penultima giornata. Quindi, quale premessa migliore per inquadrare in ottica pareggione a pullman schierati la partitona preprandiale di domenica?
E infatti Maccs dice che ci vorrà una Juve cosciente dell’importanza della partita, perché l’Atalanta è forte, è in un buon momento, gioca in casa, la rava e la fava prima di passare all’attesissima rubrica settimanale L’estrazione del Gabbione: per sabato si puntava l’ambo 72 e 73 sulla ruota di Torino (peccato, è uscito solo il primo) ad indicare la quota Champions, il che per la matematica tanto cara ad Allegri ci obbligherà a vincerne tre e pareggiarne almeno un’altra.
Non so quanto sarà facile fare una decina di punti in questo minitorneo a sei squadre che vede leggermente favorite sulla carta proprio Lazio e Roma, che ormai si sono messe alle spalle la partita più complicata.
Più impervio il percorso per la Juve e le due nerazzurre, mentre il Milan di impegnativo avrà come detto solo lo scontro diretto con noi (ma c’è sempre la Fatal Verona all’ultima…!). Lazio e Atalanta ovviamente senza i turni infrasettimanali di Coppe. Vediamo cosa ci aspetta (trasferte in maiuscolo):
LAZIO 64 punti: MILAN, Lecce, UDINESE, Cremonese, EMPOLI
JUVE 63: ATALANTA, (EL) Cremonese, (EL) EMPOLI, Milan, UDINESE
CARTOONIA 63: ROMA, (CL) Sassuolo, (CL) NAPOLI, Atalanta, TORINO
MILAN 61: Lazio, (CL) SPEZIA, (CL) Sampdoria, JUVENTUS, Verona
ATALANTA 58: Juventus, SALERNITANA, Verona, CARTOONIA, Monza
ROMA 58: Cartoonia, (EL) BOLOGNA, (EL) Salernitana, FIORENTINA, Spezia
In tutto questo c’è una cosa che balza agli occhi: a meno di un crollo improvviso delle contendenti e di un nostro (ancora più impensabile) filotto nelle gare mancanti, potrebbero bastare veramente pochi punti di penalizzazione per rendere la condanna afflittiva e scaraventarci fuori dalla CL, se non addirittura dall’EL con qualcosina in più di mancia (oggi i -9 richiesti in origine da Chiné assolverebbero il compito perfino con dell’eccedenza). L’unica sicurezza per entrare nella Meglio Europa dell’anno prossimo passa proprio per la vittoria in EL. Almeno finché non si sveglia Čeferin.
Quasi quasi converrebbe fare un bel turnover a Bergamo e iniziare a pensare direttamente alla semifinale.
Sprizzando poi infelicità da tutti i pori per l’improvviso sovraffollamento della panchina (ma al tempo stesso discretamente seccato per la prossima convocazione di Soulé per il mondiale U20, visibilmente seccato per la prossima mancata convocazione di Iling Jr. per la stessa competizione e ancora più evidentemente seccato per la prossima incertezza attorno a Miretti), il Mister chiude la conferenza stampa ricordando a tutti che non è importante chi parte titolare, ma che anche chi gioca solo mezz’ora può essere determinante in una partita. Ed effettivamente 30’ sarebbero più o meno il doppio dell’autonomia degli altri.
Quindi, la formazione pensata (?) per Bergamo:
Szczęsny, Danilo, Bremer, Sandro; Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Iling Jr.; Di Maria, Vlahović.
Atalantini con diverse assenze importanti (Palomino, Lookman e Højlund su tutti), schierati con:
Sportiello; Tolói, Djimsiti, Scalvini; Maehle, de Roon, Éderson, Zappacosta; Koopmeiners, Pašalić; Zapata.
Dal dentista ci sono andato per rifare il ponte sullo Stretto, che posso vedermi per non rovinarmi il pranzo della domenica?
Ce l’ho! Supereroi immortali contro le forze del male, demoni ferocemente tentatori, sangue, stermini, saccheggi, tradimenti e ribellioni: duemila anni di repliche ma l’Angelus fa sempre il suo share.
Penitenziagite!
