Ed eccoci qui, a commentare l’ennesima delusione di un biennio da paura, preceduto da un altro biennio mica male, e da un altro non da meno. Insomma a una certa sofferenza pare ci abbiamo fatto l’abitudine da un pezzo, eppure ci si incazza lo stesso. E lasciamo pure da parte il non-gioco e l’orrore calcistico, che la sera dopo aver assistito a Manchester City-Real Madrid [in pratica un altro sport] salta proprio all’occhio.
È chiaro che siamo all’anno zero, e c’è da rifare tutto d’accapo. Sì, l’allenatore e il nostro modo di stare in campo è osceno, le dichiarazioni post-partita sono al limite dello scandalo, ma è anno zero, ci vuole un intero progetto. Cambiare solo allenatore lasciando inalterato tutto il resto, forse ci farebbe sanguinare meno gli occhi vedendo le partite, ma non ci farebbe tornare la Juventus.
Un progetto significa le fondamenta, dalla presidenza in giù, l’allenatore è solo una pedina, per carità pesante e fondamentale, che sta nel mezzo. Ma cambiare allenatore senza un progetto sappiamo già cosa significa, dato che lo facciamo da anni, si cominciò con Sarri, e ci ha portato a questo nulla attuale. Quindi cambiamo sì allenatore, ma iniziamo dai dirigenti prima.
Credo che il cambiamento sarà articolato nel corso di un paio di stagioni, per ragioni “tecniche”, leggasi giustizia sportiva. Arriverà sicuramente un Ds subito, Giuntoli probabilmente, Calvo resterà al suo posto, e si cambierà allenatore e giocatori, compatibilmente coi mezzi economici attuali. Per i ruoli di Ferrero e Scanavino dovrà prima esaurirsi la tempesta.
Quando sarà passata del tutto, loro andranno via e lasceranno il posto a nuove figure. Anche l’inserimento di una bandiera juventina nei ranghi avverrà sicuramente, vedremo chi e con che ruolo. Prima di abbrustolire allenatori su allenatori e trasformarci definitivamente nell’Inter di Moratti però, pensiamo al benedetto progetto e iniziamo a cambiare tutto.
Forse il lato buono di queste macerie è proprio la ricostruzione dalle basi, perché si potrà e dovrà fare molto meglio, ed è una sfida avvincente. O forse più un auspicio, magari andrà ancora peggio o si persisterà negli errori del passato, ma penso che tutti ci auguriamo che non vada così. Qualche timido segnale positivo l’ho raccolto, vedremo come evolverà, da giugno in poi.
Sulla partita non fatemi dire niente, sì abbiamo subìto il Siviglia in modo indecoroso, ma abbiamo anche sprecato in modo ridicolo. In partite simili, in cui l’equilibrio è appeso a un filo, un episodio può fare molta differenza e le prestazioni raccapriccianti di alcuni giocatori anche importanti, e gli errori grossolani che ho visto, hanno fatto il resto.
Occhio che nello spogliatoio volano stracci, e non da stasera. L’allenatore è stato mollato, basta sentire le sue parole sulla partita e quelle di Danilo subito dopo per capire come vanno le cose. Poi anche ascoltare l’analisi di un ragazzo intelligente come Tek, aiuta molto a capire il contesto. A lunedì, giornata di sentenza e di partita, cosa si può volere di più?
